Ferentino, muore dopo l'operazione: medici nei guai per omicidio colposo

Ferentino, muore dopo l'operazione: medici nei guai per omicidio colposo
di Marina Mingarelli
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Sabato 3 Dicembre 2022, 07:43

Anziano di Ferentino deceduto in una clinica romana dopo un intervento di protesi dell'anca: il pubblico ministero a seguito dei risultati ottenuti dal consulente tecnico della Procura (un internista che ha effettuato l'esame autoptico sulla salma), ha chiesto la modifica del capo di imputazione nei confronti dei tre medici (un cardiologo, un anestesista ed un ortopedico) che all'epoca dei fatti avevano effettuato l'operazione. Secondo il magistrato gli imputati, che debbono rispondere di omicidio colposo, avrebbero deciso di riprendere la somministrazione del Pradaxa, un anticoagulante che si utilizza nella fibrillazione atriale, a 33 ore dall'intervento anziché attendere 48-72 ore come prevedono le linee guida. Tale comportamento avrebbe causato l'emorragia nel paziente che ha portato in seguito al decesso. I legali difensori, dopo la contestazione da parte del pubblico ministero, hanno chiesto i termini a difesa. L'udienza preliminare adesso è stata aggiornata al 19 maggio. I fatti risalgono al 2019 quando un pensionato di 82 anni si era recato in quella clinica per essere sottoposto ad un intervento chirurgico per la sostituzione di protesi dell'anca. Una operazione che generalmente viene effettuata dopo una decina di anni dal primo intervento a causa dell'usura della protesi stessa. L'anziano che aveva già subìto un analogo intervento, era entrato in quella struttura molto tranquillo. Già sottoposto a quel tipo di operazione, sapeva che sarebbero bastati pochi giorni di degenza e poi sarebbe tornato di nuovo a casa. Ma purtroppo così non è stato. Il decorso post operatorio per il paziente è stato davvero devastante. Subito dopo l'operazione il pensionato aveva cominciato ad avere febbre e disturbi intestinali. E siccome il suo stato di salute peggiorava di giorno in giorno, il personale sanitario aveva deciso di trasferirlo presso l'ospedale San Camillo di Roma.
IL DECESSO
Ma l'anziano nel nosocomio romano è rimasto soltanto per poche ore, è deceduto subito dopo il ricovero. E' stato a quel punto che i familiari, sospettando un caso di malasanità, hanno fatto scattare la denuncia contro ignoti per omicidio colposo. Il loro congiunto era entrato in quella struttura sanitaria in ottime condizioni di salute. Prima di sottoporsi all'intervento di sostituzione della protesi aveva svolto gli esami diagnostici del caso. Ed i buoni risultati avevano indotto i medici a predisporre l'intervento chirurgico. Invece subito dopo l'operazione la situazione è degenerata fino a portare il paziente alla morte. L'anziano sarebbe deceduto a causa di una emorragia interna. Il pubblico ministero è convinto che a scatenare quella emorragia sia stato quel farmaco anticoagulante somministrato troppo presto al paziente. I familiari del deceduto si sono affidati all'avvocato Vanessa D'Arpino.
 

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