Una delle grandi novità è che non saranno più i singoli Comuni o quelli consorziati a occuparsi di rifiuti, cioè ad affidare i vari servizi. Una delle sfide che si staglia all'orizzonte è quella di chiudere all'interno del territorio provinciale il ciclo di trattamento e smaltimento secondo i principi di efficienza e autosufficienza. Anche in Ciociaria è nato l'Egato (costituito con legge regionale), l'ente di governo dell'ambito territoriale ottimale per la gestione integrata dei rifiuti urbani. Vi rientrano tutti i 91 comuni, dal Frusinate al Cassinate, e l'assemblea è composta da sindaci o delegati, che possono essere assessori o consiglieri. E l'altro ieri, nel palazzo di piazza Gramsci, è stato compiuto un altro passo.
Tra assenze, astenuti e con tanto di coda polemica rovente tra centrodestra e centrosinistra, è stato eletto il presidente del neo ente: fino al 2027 sarà Mauro Buschini (Pd), consigliere regionale uscente (non si ricandiderà per tentare il tris di mandati).
Durante l'assemblea è arrivato il via libera anche per il consiglio direttivo dell'Egato: ne fanno parte l'ex rettore Giovanni Betta, l'ex assessore di Alatri Alessia Santoro, l'avvocato Piergiorgio Gentile e l'assessore di Fiuggi Simona Girolami. Ora, però, bisogna procedere ad altre nomine: quella del direttore generale e del revisore legale unico dei conti. Il presidente e i componenti del direttivo restano in carica per cinque anni e possono essere confermati soltanto una volta: il primo percepirà circa 8mila euro lordi al mese, gli altri quattro circa 4mila. La loro retribuzione, infatti, è rispettivamente pari all'80 e al 40 per cento dell'indennità del governatore del Lazio.
I COMPITI
Ma quali sono i compiti dell'Egato? Dovrà predisporre e approvare (serve la maggioranza assoluta dell'assemblea) il piano d'ambito per la gestione dei rifiuti. In sostanza, dovrà organizzare il servizio e stabilire gli obiettivi per giungere all'autosufficienza nello smaltimento finale dell'immondizia e di quanto derivante dal processo di trattamento. Sarà la giunta regionale a dare il via libera al piano, che sarà valido per quindici anni. Deve contenere il programma degli interventi e i tempi di esecuzione, il prospetto finanziario, con le risorse a disposizione e quelle da reperire, il modello di management per la realizzazione di una rete completa di impianti e di discariche nonché eventuali criticità e possibili soluzioni.
Sarà l'Egato (non più i Comuni) ad aggiudicare il servizio di gestione dei rifiuti, può farlo anche tramite affidamento in house qualora ne ricorrano le condizioni. Spetterà sempre all'ente determinare la tariffa e promuovere il modello di quella cosiddetta puntuale. L'Egato si occuperà anche della predisposizione di sistemi di raccolta differenziata, per raggiungere i risultati relativi al recupero e al riciclo previsti dal Piano regionale, e si prefigge di incentivare attività di educazione e formazione ambientale per i cittadini.
Stabilirà, inoltre, i livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni e, oltre a disciplinare i rapporti con i soggetti affidatari dei servizi, potrà stipulare accordi di programma, intese e convenzioni. Può anche optare per forme di cooperazione. Sarà l'Egato a valutare le eventuali proposte, provenienti anche da privati, per la costruzione di nuovi impianti. Ogni anno dovrà presentare una relazione alla Regione.