Ex polveriera, progetto per un polo logistico: investimento da 200 milioni di euro

Ex polveriera, progetto per un polo logistico: investimento da 200 milioni di euro
di Paolo Carnevale
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Domenica 29 Gennaio 2023, 11:08

 Oltre 200 milioni di euro, 230 per essere precisi, per una struttura logistica che dovrebbe occupare 97 ettari della ex polveriera di Anagni, nella parte bassa della città. Impiegando oltre 2.000 persone ( si parla di 2600-2800 assunti direttamente, senza contare l'eventuale indotto). Numeri impressionanti, che non mancheranno di far discutere, anche in vista dell'ormai imminente campagna elettorale per le comunali. Se n'è parlato venerdì sera ad Anagni all'interno del palazzo comunale, durante un incontro convocato dal presidente del consiglio comunale Davide Salvati, alla presenza dei capigruppo di maggioranza ed opposizione. E, ovviamente, del sindaco Daniele Natalia.
 


Il progetto presentato è quello fatto pervenire qualche mese fa (la lettera ufficiale reca la data dello scorso 20 settembre) al Comune dalla Akno business parks, una società milanese che si occupa di logistica. E che prevede di realizzare all'interno della ex polveriera un impianto che occuperà la metà dei 187 ettari della struttura rilevata dal comune nel 2009, con un investimento di 6 milioni di euro. Negli ultimi anni più volte si sono alternate le proposte per l'utilizzo della zona. Rimasta però chiusa anche perché, prima di ogni altra cosa, sarebbe prioritaria una caratterizzazione ed una successiva bonifica. L'obiettivo è quello di realizzare un complesso logistico integrato, per sfruttare la vicinanza con la stazione ferroviaria di Anagni che è a un passo. Il tutto, come detto, dovrebbe anche portare ad occupare, secondo il sindaco, oltre 2000 persone. Previsto, oltre al complesso di capannoni, anche un impianto fotovoltaico da circa 30 ettari, un albergo, un velodromo ed una pista per mountain bike da realizzare nella zona verde.
 «Si tratta di un progetto di enorme importanza», ha detto il primo cittadino, presentando la proposta agli esponenti del consiglio comunale. L'opposizione ha espresso tutte le proprie perplessità, soprattutto per quanto riguarda l'impatto ambientale. In ogni caso, come ha specificato venerdì sera alla fine della riunione il consigliere comunale Alessandro Cardinali, «si tratta di una prima illustrazione, ancora molto generica». Nelle prossime settimane, dopo che sarà stato possibile per maggioranza ed opposizione controllare bene le carte, l'idea è quella di chiamare una società esterna per avere maggiori delucidazioni. Successivamente, in caso di valutazione positiva, ci dovrebbero essere i passaggi in giunta e quindi in consiglio comunale per l'eventuale approvazione del progetto. Ovviamente sarà necessaria anche una modifica al piano regolatore, visto che al momento quella della ex polveriera è una zona bianca, ovvero una porzione di terreno per la quale non è stata finora prevista alcuna pianificazione urbanistica precisa.
 Pianificazione per la quale sarà però necessaria una maggioranza qualificata. Che però al momento il sindaco non ha. Natalia ha comunque palesato la volontà di andare avanti anche solo con la maggioranza semplice, sfidando la minoranza a dire di no con un eventuale ricorso al Tar. Un progetto che, con ogni probabilità, dominerà la prossima campagna elettorale, che ad Anagni già si annuncia molto calda. Come detto, molto fredde le reazioni dell'opposizione. Nello Di Giulio, esponente di Anagni cambia Anagni, ha parlato di un progetto «tutto da esaminare, visto che allo stato attuale ci sono più dubbi che certezze». E dicendo che «nei prossimi incontri valuteremo degli elementi conoscitivi imprescindibili». Nettamente contraria anche la posizione di Fernando Fioramonti, esponente del gruppo Cittatrepuntozero, da sempre oppositore di progetti che potrebbero avere un impatto ambientale devastante nella zona. Le parole più forti le ha paradossalmente pronunciate Magno D'Angeli, consigliere comunale di maggioranza critico nei confronti della sua stessa coalizione. Che ha parlato senza mezzi di «propaganda elettorale». Insomma, ci sono tutti gli elementi per far sì che il tema diventi, da adesso alle prossime elezioni comunali, un punto centrale del dibattito politico cittadino.
Paolo Carnevale
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