Rieti, finisce come escort sul web a sua insaputa per il dispetto di un amico

Rieti, finisce come escort sul web a sua insaputa per il dispetto di un amico
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Sabato 31 Marzo 2018, 15:41 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 09:49
Un amico di famiglia le crea un profilo in un sito di incontri erotici e la trasforma in una escort a sua insaputa. La storia arriva da Alatri. Vittima Rosalba, Rosalba(il nome è di fantasia) 48 anni.
La vita della donna viene sconvolta quando un giorno sul cellulare le arriva la chiamata di un uomo che non aveva mai conosciuto e che aveva affermato di aver già conversato con lei in chat. Le richieste dello sconosciuto erano tutte a sfondo sessuale. Quando però ha sentito la donna cadere dalle nuvole, l’uomo l’ha informata che in quel sito di incontri era presente il suo profilo avente come nickname “parlamidite 522” dove erano stati registrati i suoi dati personali.

La conferma che quanto riferito dallo sconosciuto fosse vero è arrivata poco dopo, quando un altro interlocutore sconosciuto le ha intimato di smetterla di inviargli quelle mail che gli stavano rovinando la vita e la famiglia. Da questi era stata trattata come una poco di buono, una donna di facili costumi, una rovina famiglie. E lei che si era sempre spaccata la schiena lavorando onestamente, questo non poteva proprio sopportarlo. Al momento della telefonata era presente anche il marito il quale aveva chiesto spiegazioni circa quella chiamata che lo aveva fortemente insospettito. Spiegazioni che la 48enne non aveva saputo dare.

LA DENUNCIA
Lei di quelle storie era all’oscuro. Così si è recata alla Polizia Postale e ha presentato denuncia nei confronti di ignoti che si erano appropriati della sua identità, chiedendo la cancellazione immediata di quel profilo. Intanto a livello di rapporto coniugale c’erano state delle conseguenze negative. Il coniuge non si fidava più della moglie ed era arrivato a vivere dentro casa senza rivolgersi nemmeno la parola. Tale stato di cose aveva avuto ripercussioni anche nell’ambito lavorativo. Lo stato di emotività e di apatia scaturite da quella esperienza avevano segnato profondamente il suo carattere.

La donna gestiva un’avviata pizzeria ad Alatri, ma aveva deciso di abbassare la saracinesca. Rosalba viveva nella paura e nel terrore che qualcuno che aveva visto quel falso profilo in quel sito di incontri, potesse trattarla come una escort, che usava la pizzeria soltanto per attirare la clientela. E questo non avrebbe potuto tollerarlo. Quella vicenda l’aveva profondamente segnata anche nel carattere facendola diventare schiva. 

LE INDAGINI
Ma chi aveva potuto fargli questo scherzo così crudele? La risposta l’aveva avuta a conclusione delle indagini della polizia Postale di Frosinone che era riuscita ad identificare la società che gestiva questo sito di incontri e che aveva fornito l’acquisizione di tutti gli accessi a “parlamidite522”, con relativo intestatario dell’utenza telefonica collegata. Al termine dell’inchiesta era spuntato il nome di chi si era appropriato dell’identità della commerciante. Si trattava di A.L. un ragazzo di 30 anni amico di famiglia. L’imputato ha patteggiato la pena a cinque mesi e dieci giorni di carcere. Ma la questione non è finita. La vittima, rappresentata dall’avvocato Francesco Galella, ha chiesto 50mila euro di risarcimento danni.
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