Il Comune di Fiuggi "blocca" la richiesta di sospensiva, ma il ricorso depositato contro la costituzione dell'Egato di Frosinone, l'unico nato nel Lazio per la gestione del ciclo dei rifiuti, resta pendente dinanzi al Tar di Roma.
Ieri, infatti, nella sede del tribunale amministrativo della Capitale, chiamato a trattare la questione per competenza territoriale, era in programma la Camera di consiglio per esaminare l'istanza cautelare con cui il Comune chiedeva di interrompere l'efficacia degli atti che hanno portato alla nascita dell'Egato, poi rinominato Egaf. L'ente, però, ha deciso di rinunciare a perseguire tale strada.
Ma non è stato un passo indietro, anzi.
L'ISTITUZIONE
L'Egato, in cui vi rientrano tutti i 91 Municipi della Ciociaria, è stato istituito con legge regionale nel luglio scorso. Da lì sono seguiti altri passi per consentire l'insediamento dell'autorità d'ambito territoriale e per farla entrare in piena attività per renderla operativa. Si è proceduto all'elezione del presidente (Mauro Buschini, resterà in carica fino al 2027) da parte dell'assemblea dei sindaci, al via libera per i componenti del Consiglio direttivo (sono quattro), alla nomina del revisore unico dei conti, all'approvazione dello statuto e del bilancio (per un importo pari a circa 1,2 milioni di euro, di cui 384mila euro lordi all'anno per indennità degli amministratori). Da qualche settimane l'Egaf ha anche il segretario generale. Ora resta da assegnare un altro incarico, quello di direttore generale (previsto un compenso di 150mila euro): a designarlo sarà il Consiglio tramite procedura a evidenza pubblica.
Il Comune di Fiuggi si è opposto a una serie di atti, nove in tutto, tra cui: una delibera dell'ex giunta regionale di approvazione dei criteri per la determinazione della quota di rappresentanza dei Comuni nell'Egato; un decreto e una nota dell'ex vicepresidente della Regione, rispettivamente sulla costituzione dell'assemblea dell'Egato di Frosinone e sulla convocazione della stessa per l'elezione del presidente e del Consiglio; alcune decisioni assunte dall'organo collegiale del neonato organismo. In pratica ha impugnato diversi passaggi, dall'elezione di Buschini alle nomine fino all'approvazione dello statuto e del bilancio.
Parti resistenti sono l'Egato e la Regione. Francesco Scalia, avvocato che assiste l'Egaf, nella memoria depositata al Tar sostiene che il ricorso sia «inammissibile e infondato» anche per «carenza di interesse del ricorrente», cioè del Comune.
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