Ecotassa/Allarme dei sindacati a Cassino
Si teme il crollo
delle vendite di automobili diesel

Ecotassa/Allarme dei sindacati a Cassino Si teme il crollo delle vendite di automobili diesel
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Venerdì 21 Dicembre 2018, 20:28
Le tasse sull’auto contenute nel decreto legge del Governo minacciano l’occupazione di dieci mila lavoratori metalmeccanici del basso Lazio. E’ quanto sostengono i sindacati i quali minacciano una serie di scioperi dopo il 9 gennaio se il Governo non modificherà il decreto. E nello stabilimento Fiat Chrysler di Cassino è allarme perché si producono tre modelli a benzina e diesel, ossia Giulietta, Giulia e Suv Stelvio. E solamente dal 2020 si comincerà con l’ibrido su Giulia e Suv. E poi arriverà il Suv Maserati, ibrido ed elettrico. Ma ci vorrà tempo. Preoccupato il segretario di Fim Cisl di Cassino Mirko Marsella: «Il 2019 sarà già difficile per Cassino perché dal piano industriale non è prevista alcuna auto nuova ma solo nel 2020. E quindi i periodi di cassa integrazione saranno moltissimi. Adesso il Governo intende penalizzare l’unica industria automobilistica italiana che ancora non è pronta per il green. E’ un assurdo. Questo significa favorire le aziende straniere a discapito dei nostri lavoratori». Da ieri è sospesa la produzione per cig e ferie e si riprenderà il prossimo 9 gennaio per Giulia e Suv e il 16 per la Giulietta. Ma si prevedono già a gennaio nuovi periodi di cassa integrazione per il mercato incerto. Duro anche Ferdinando Uliano, segretario nazionale dei Metalmeccanici Cisl: «Siamo pronti a mettere in campo iniziative di lotta e di protesta in difesa degli oltre 82.000 lavoratori diretti di Fca e altrettanti dell’indotto se l’azienda metterà in discussione gli investimenti promessi in Italia a causa del provvedimento bonus malus». Preoccupati i quattro mila dipendenti di Fca e gli oltre seimila dell’indotto, quelli più a rischio. Per la Fiom: «Il 2019 sarà l’anno degli ammortizzatori sociali. C’è un complessivo aumento del ricorso agli ammortizzatori sociali in tutti gli stabilimenti. Perciò serve un tavolo con il Governo sul futuro produttivo e occupazionale dell’auto e sono necessari investimenti pubblici e privati per il rilancio dell’automotive in Italia». Sull’ecotassa la Fiom si dichiara nettamente contraria: «Abbiamo espresso da subito la nostra contrarietà, è un provvedimento estemporaneo di cui non c’è bisogno. Il punto è investire quelle risorse pubbliche per trasformare la produzione dell’auto verso la rivoluzione ecologica per salvaguardare i lavoratori occupati negli stabilimenti che producono motori e fanno assemblaggio». Preoccupati anche i sindaci del territorio, per primi quelli di Cassino e Piedimonte san Germano che a gennaio intendono convocare consigli comunali aperti.
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