Dissesto a Cassino, in arrivo
tasse sul suolo pubblico,
pubblicità e passi carrabili

Dissesto a Cassino, in arrivo tasse sul suolo pubblico, pubblicità e passi carrabili
di Domenico Tortolano
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Domenica 29 Luglio 2018, 16:38
Cittadini e commercianti contrari alla reintroduzione della tassa ai passi carrabili, alle tende parasole e ai tappeti con la pubblicità di bar o negozi ( Tosap) che il comune di Cassino vuole reintrodurre dal primo gennaio 2019. A pagarla saranno migliaia di persone. I proprietari di garage in città ma anche chi abita in campagna e poi i commercianti che hanno le tende parasole per negozi ed altre attività. E poi la nuova tassa sulla pubblicità. Gli addetti di una società incaricata dal comune stanno facendo il giro di bar e negozi fotografando e misurando gli zerbini con la scritta del locale. Non si conosce ancora l’incasso annuale preventivato e né le tariffe che saranno da stabilire in base all’occupazione del suolo pubblico. Ma saranno al massimo. La tassa venne sospesa nel 1999 all’epoca del sindaco Di Zazzo. Sono insorti subito i commercianti che attraverso le loro organizzazioni hanno chiesto un incontro con il sindaco. Il quale ha spiegato che la tassa va applicata perché il comune di Cassino è in dissesto e sarà in vigore per i cinque anni del default.

L’articolo 25 del Testo unico degli enti locali prevede che «per le imposte e tasse locali di istituzione successiva alla deliberazione del dissesto, l’organo dell’ente dissestato deve deliberare le aliquote e le tariffe di base nella misura massima consentita. La delibera ha efficacia per un numero di anni necessario al raggiungimento di un quinquennio a decorrere da quello dell’ipotesi di bilancio riequilibrato».

La delibera consiliare deve essere comunicata alla Commissione per la finanza e gli organi degli enti locali presso il Ministero dell’interno entro 30 giorni dalla data di adozione; pena la sospensione dei contributi erariali. La delibera sarà portata all’approvazione del consiglio comunale di martedì sera (ore 18). E successivamente potrebbe essere introdotta anche la tassa di soggiorno. Finora, però, non è stata presa alcuna decisione.
La minoranza è subito insorta. Dice il consigliere comunale del Pd Enzo Salera, ex assessore al bilancio della giunta Petrarcone: «Il sindaco aveva detto prima e dopo il dissesto che non ci sarebbero state altre tasse, perché quelle esistenti sono già al massimo. I cittadini sono stati beffati un’altra volta». Per la Confcommercio si tratta di un altro balzello che va a colpire una categoria già in difficoltà, specialmente per le attività situate in periferia.
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