L’articolo 25 del Testo unico degli enti locali prevede che «per le imposte e tasse locali di istituzione successiva alla deliberazione del dissesto, l’organo dell’ente dissestato deve deliberare le aliquote e le tariffe di base nella misura massima consentita. La delibera ha efficacia per un numero di anni necessario al raggiungimento di un quinquennio a decorrere da quello dell’ipotesi di bilancio riequilibrato».
La delibera consiliare deve essere comunicata alla Commissione per la finanza e gli organi degli enti locali presso il Ministero dell’interno entro 30 giorni dalla data di adozione; pena la sospensione dei contributi erariali. La delibera sarà portata all’approvazione del consiglio comunale di martedì sera (ore 18). E successivamente potrebbe essere introdotta anche la tassa di soggiorno. Finora, però, non è stata presa alcuna decisione.
La minoranza è subito insorta. Dice il consigliere comunale del Pd Enzo Salera, ex assessore al bilancio della giunta Petrarcone: «Il sindaco aveva detto prima e dopo il dissesto che non ci sarebbero state altre tasse, perché quelle esistenti sono già al massimo. I cittadini sono stati beffati un’altra volta». Per la Confcommercio si tratta di un altro balzello che va a colpire una categoria già in difficoltà, specialmente per le attività situate in periferia.
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