Disagi e sovraffollamento degli ospedali
«Ma le strumentalizzazioni
non giovano ai sanitari che vi lavorano»

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Lunedì 4 Febbraio 2019, 23:04 - Ultimo aggiornamento: 5 Febbraio, 21:16
Non solo l'ospedale di Cassino, ma anche quelli di Sora, Frosinone, Alatri... tutti sotto accusa per il sovraffollamento e le lunghe attese dei pazienti.
Non va meglio al Policlinico Umberto Primo di Roma , ospedale di riferimento per molti pazienti ciociari e, soprattutto, primo riferimento per i casi più gravi che, dalla Ciociaria, vengono trasferiti (spesso in eliambulanza) a Roma.
E proprio al Policlinico Umberto I di Roma ha fatto visita (a sorpresa) il ministro della Salute.
Un episodio che il professor Francesco Fedele, di Frosinone, docente dell’università Sapienza di Roma che lavora da anni al Policlinico Umberto I, ospedale di riferimento della Facoltà di medicina e odontoiatria, commenta così:
«Ho letto con sorpresa e con estrema amarezza del blitz della Ministra della salute on.le Grillo al Dea del nostro policlinico. Ritengo che il blitz in questo caso rappresenti una spettacolarizzazione della politica che danneggia fortemente l’immagine di una struttura sanitaria al centro di Roma che fornisce un servizio di eccellenza per quanto riguarda l’assistenza ai malati, la didattica agli studenti e agli specializzandi e la ricerca scientifica.
Per carità, nel comunicato stampa si sottolinea che il ministro evidenzia la grande qualità del personale medico, infermieristico e socio sanitario: allora, l’on.le Grillo conosce bene il livello del nostro ospedale che non merita strategie d’intervento così eclatanti ma anche così dannose dal punto di vista mediatico. Questo mio intervento non vuole essere una difesa ad oltranza di una situazione oggettiva cui sicuramente bisogna provvedere per la dignità e il decoro dell’assistenza ai pazienti che vengono ricoverati. Però il problema dei pronto soccorsi e, in particolare, di un DEA quale quello del Policlinico che riceve percentualmente la maggior quota di accessi giornalieri a Roma, penso debba risolversi con un’altra strategia che riguarda sia l’attenzione al Policlinico Umberto I, in tutte le sue articolazioni, sia l’organizzazione sanitaria regionale.
A questo proposito, collegata alla notizia del blitz al Policlinico è quella del mantenimento del commissariamento della nostra regione. Allora mi viene da pensare che il Policlinico e tutti noi che vi lavoriamo con dedizione e professionalità siamo oggetto di una strumentalizzazione in quanto dietro al blitz al Policlinico ci sono altri motivi di natura politica per una intervento ministeriale sulla nostra regione. In qualità di medico che opera ormai dal 1976 presso il Policlinico Umberto I non posso accettare la strumentalizzazione del nostro ospedale. I problemi del Policlinico, e nessuno meglio di me in prima linea ogni giorno lo sa, ci sono così come quelli di molti ospedali Romani e quelli della sanità laziale in generale ma, se si vuole intervenire, e ben venga l’intervento del Ministro, le modalità penso debbano essere diverse con il richiamo esplicito di tutti i responsabili a una conferenza dei servizi che metta in luce in maniera omnicomprensiva tutte le criticità e metta in campo appropriati interventi che comportano, ovviamente, anche impegni concreti di risorse umane ed economiche» conclude il professor Francesco Fedele.
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