Troppi fanghi nel depuratore di Villa Santa Lucia, stop alla Cartiera Reno de Medici: 300 operai a casa

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Martedì 23 Agosto 2022, 23:11 - Ultimo aggiornamento: 23:14

I lavori di manutenzione del depuratore di Villa Santa Lucia dureranno più del previsto a causa del cattivo stato dell’impianto e da oggi per i 300 operai della Cartiera Reno de Medici scatterà la cassa integrazione. Il fermo potrebbe durare fino a metà settembre. 

Stanno venendo al pettine le criticità del depuratore sequestrato nell’ambito dell’inchiesta “Acque Nere” portata avanti dal nucleo investigativo dei carabinieri Forestali di Frosinone e coordinate dal magistrato Emanuele De Franco della Procura di Cassino. La società che lo gestiva per conto del Consorzio industriale del Lazio, la AeA è stata affidata ad un amministratore giudiziario nominato dal Tribunale, il commercialista Massimo Barillaro. 
In questi giorni è stato dato il via ai lavori di adeguamento e messa a norma dell’impianto con lo svuotamento delle vasche, ma è emersa una situazione disastrosa dal punto di vista tecnico. Fanghi stratificati sul fondo delle vasche di ossidazione che limitano l’efficienza dell’impianto che per poter essere rimossi necessitano di una serie di interventi lunghi a causa della loro quantità. Per poter fare questo è stato necessario interrompere l’attività della cartiera Reno De Medici per alcune settimane. Le ripercussioni sull’attività produttiva e l’occupazione rischiano di essere gravi. Ma la questione si trascina da anni. Senza soluzione. 

«SERVONO SUBITO LE RISORSE»

«L’attività lavorativa è importante ma anche la salute dei cittadini - dichiara Barillaro - Come amministratore unico della AeA ho il dovere di ripristinare una situazione a cui nessuno per decenni ha messo mano. Per poter ripartire con il depuratore Cosilam occorrono lavori per milioni di euro. La AeA non è in grado di fronteggiare da sola una simile spesa. Il Consorzio Unico del Lazio ha stanziato 4,5 mln deliberati nel Programma di Sviluppo e Coesione della Regione Lazio. Faccio appello al Governatore Nicola Zingaretti, sollecitato con una mail in data odierna per un incontro, al fine di assicurare alla A&A la disponibilità di questi fondi, oltre a quelli per gli altri impianti di depurazione gestiti dalla società in Provincia di Frosinone che hanno le medesime problematiche. Se non saranno stanziati adeguati fondi per il loro adeguamento dovranno essere fermati determinando la perdita di migliaia di posti di lavoro».

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