Frosinone, un quadro di Serena
donato a papà Guglielmo ad Arce
«Ho subito capito che era morta»

Frosinone, un quadro di Serena donato a papà Guglielmo ad Arce «Ho subito capito che era morta»
di Stefano De Angelis
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Lunedì 12 Novembre 2018, 17:07 - Ultimo aggiornamento: 17:13

Davanti a quella tela appena dipinta, ricca di colori lucenti, non è riuscito a trattenere l’emozione né qualche lacrima. Anzi, quando manca ormai poco alla presentazione dell’informativa finale dei carabinieri alla Procura di Cassino, ha sussurrato: «Speriamo sia la volta buona».
Guglielmo Mollicone, maestro di scuola elementare e papà di Serena, la giovane diciottenne di Arce scomparsa il primo giugno 2001 e trovata morta, uccisa, due giorni dopo in un boschetto in località Fontecupa ad Anitrella, da più di tre lustri attende di conoscere la verità. Lotta per questo.
Non ha timore di parlare del delitto della propria figlia. Lo fa con lucidità, consapevolezza e grande dignità, ma non per questo senza il dolore e il turbamento che ha scolpiti dentro. Davanti a una serie di artisti, arrivati domenica ad Arce per esporre le loro opere in una sorta di collettiva itinerante, Guglielmo ne approfitta per ripercorrere, riavvolgendo il drammatico film, tutta la storia. Racconta particolari e, con la luce negli occhi, ricorda la sua Serena e il mistero che ruota intorno alla sua fine. «È quello che mi dà la forza di andare avanti, per ora. Quando usciva mi chiamava sempre, anche più volte in poche ore, per dirmi dov’era. Quel maledetto giorno non l’ha fatto e ho subito capito che era successo qualcosa di brutto, che era morta».
Parole pronunciate durante una lunga chiacchierata con diversi artisti, che lo guardavano con coraggio e ammirazione. Poco prima, in piazzetta Tronconi, Guglielmo aveva ricevuto dall’artista Rocco Lancia un dipinto raffigurante il volto di Serena. Il pittore ha voluto donarglielo in memoria della giovane dopo averlo realizzato, in mattinata, in estemporanea nel suggestivo angolo del centro storico di Arce.
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