Rinasce il belvedere di Frosinone, ma i Piloni restano ostaggio del degrado. E di un fallimento

Rinasce il belvedere di Frosinone, ma i Piloni restano ostaggio del degrado. E di un fallimento
di Gianpaolo Russo
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Giovedì 6 Agosto 2020, 06:04 - Ultimo aggiornamento: 13:20

Una giungla nel cuore del centro storico di Frosinone. Nemmeno la rinascita di quello scorcio della parte alta, con l’iniziativa “Le terrazze sul belvedere” che sta richiamando molte persone su Corso della Repubblica e su Largo Turriziani, è riuscita a strappare i Piloni al degrado. 

Giovani e famiglie passeggiano e socializzano principalmente su Largo Turriziani dove i locali presenti hanno allestito tavoli e servizi sul marciapiede che si affaccia sulla città, ma è meglio non guardare in basso, in direzione delle arcate, 18 per la precisione, ormai sovrastate da alberi alti diversi metri che spontaneamente crescono alimentati dalle infiltrazioni di acqua. Arbusti talmente alti che stanno coprendo anche i Piloni stessi, un habitat ideale per topi e altri animali. 

A coronare il tutto c’è poi l’immagine dei “resti” di bagni pubblici facilmente visibili da chi vi transita lungo via De Gasperi, con tanto di svastica nera sopra le mattonelle gialle.



L’unica cosa che separa la strada da tutto questo degrado sono le transenne, con i teli di protezioni strappati dal vento, di un cantiere mai partito e che già da anni si sarebbe dovuto ultimare.

In attesa del progetto di riqualificazione previsto grazie ai fondi ministeriali stanziati per il dissesto idrogeologico e di recente confermati al comune di Frosinone, perché non si provvede ad una pulizia, sia pure sommaria, delle arcate?

Il sindaco Nicola Ottaviani, sentito sull’argomento, ha dichiarato: «A settembre prenderemo in consegna il cantiere e procederemo alla riqualificazione partendo ovviamente da un’importante opera di bonifica del sito». Bisognerà attendere quindi. Il problema, infatti, è che il comune non è ancora nella possibilità di accedere al cantiere che, di fatto, è ancora in capo alla società Piloni srl aggiudicataria del vecchio project financing mai avviato.

La società madre (la “Lafatre srl”) che controlla le quote della Piloni srl è stata dichiarata fallita. Ciò non ha permesso di dare seguito all’accordo, votato in Consiglio comunale il 27 giugno dello scorso anno, che l’amministrazione comunale aveva raggiunto con la Piloni srl: risoluzione del contratto del project financing in cambio di una buonuscita ai privati di 120 mila euro. In questo modo il Comune, dopo quindici anni, avrebbe potuto riprendere possesso dell’area e quindi avviare i lavori di riqualificazione.

Per dare esecuzione alla transazione e formalizzare la rescissione del contratto il Comune avrebbe dovuto versare la prima tranche di 40mila euro. L’ente però ha temporeggiato per indisponibilità di cassa. Nel frattempo però è arrivato il fallimento della società “Lafatre srl” (già in concordato preventivo mentre l’amministratore della “ Piloni srl” trattava con il Comune) che controllava la “Piloni srl”.

Nei mesi scorsi il curatore fallimentare, l’avvocato Maria Cristina Salvucci, ha nominato un perito, il commercialista Antonello Brighindi, per stilare una valutazione della società “Piloni srl”. La perizia è ancora in corso e solo quando sarà ultimata il Comune potrà trovare un nuovo accordo con la società sotto la supervisione del tribunale. È probabile che, come auspicato dal sindaco, la situazione si possa sbloccare in autunno. Nel frattempo i Piloni sono condannati al degrado, con buona pace della terrazza del belvedere. 

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