La Cina rifiuta la notifica della causa per danni da Covid, il giudice di pace: «Deve presentarsi»

La Cina rifiuta la notifica della causa per danni da Covid, il giudice di pace: «Deve presentarsi»
di Giovanni Del Giaccio
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Venerdì 29 Aprile 2022, 17:07

La Cina non può rifiutare la notifica in una causa di risarcimento avviata da una cittadina di Frosinone che chiede i danni per avere contratto il Covid. Lo stabilisce una decisione del giudice di pace di Frosinone al quale si è rivolta l'associazione di consumatori Codacons che assiste la signora. A renderlo noto è la stessa associazione che riferisce come la donna   chiede «di essere risarcita per danni da Covid causati dalla Repubblica Popolare Cinese. Giudizio attraverso cui il Codacons mira ad accertare eventuali responsabilità del governo cinese nella diffusione del coronavirus e nei ritardi delle comunicazioni alle autorità sanitarie internazionali».

In occasione dell’udienza tenutasi a dicembre scorso, il ministro della Giustizia cinese aveva fatto pervenire al Giudice una nota con cui comunicava di rifiutare la notifica internazionale della citazione per danni proposta dal Codacons, sostenendo che questa azione di accertamento della verità sulle origini del coronavirus «lede la sovranità e la sicurezza della Repubblica Cinese».  

Oggi il Giudice di pace di Frosinone ha stabilito che, a fronte della prova del tentativo di notifica, da parte del Codacons, dell’atto di citazione nelle modalità previste dalle normative vigenti, le motivazioni addotte dalla Repubblica popolare Cinese a fondamento del rifiuto della notifica internazionale «non risultano nella fattispecie conferenti atteso che non è dato comprendere come la richiesta risarcitoria possa violare la sovranità o la sicurezza della Repubblica Popolare Cinese».   

«La Cina, che voleva sfuggire alle responsabilità dell’origine della pandemia - riferiscono dal Codacons - sarà dunque giudicata in Italia, anche in contumacia.

Un risultato importantissimo per l’accertamento della verità dei fatti e la tutela della salute dei cittadini italiani».    Prossima udienza il 14 luglio. 

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