Da Frosinone a Zagabria, in vacanza per fare felici i bambini

Da Frosinone a Zagabria, in vacanza per fare felici i bambini
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 3 Agosto 2019, 14:30
Aiutare gli altri è contagioso, può creare dipendenza. Se lo fai una volta, poi non riesci più a farne a meno. E così, in agosto, il mese da tributare alle vacanze, non pensi né al mare né alla montagna, ma ai sorrisi di quei bambini che, l'estate prima, ti hanno scaldato il cuore e riempito l'animo. Il loro abbraccio, senza che te accorgessi, è diventata la tua meta di villeggiatura. Quella del cuore. Devi partire di nuovo per stargli vicino.

IERI LA PARTENZA
Diego, 22 anni, studente universitario di Frosinone, ieri pomeriggio, lo ha fatto per il terzo anno di fila. Con lui c'erano altri suoi amici, anche loro recidivi: Piermichele, Mario, Domenico, Davide, Luigi. Tutti ventenni, tutti studenti, tutti ciociari, tutti affetti, come Diego, dalla dipendenza della solidarietà. Insieme ad altri, intorno alle 16.30, da piazzale Europa, si sono imbarcati su un pullman e sono partiti alla volta di Gornja Bistra, un piccolo paese alle porte di Zagabria, in Croazia, dove si trova un ospedale pediatrico in cui sono ricoverati 120 piccoli pazienti affetti da malattie genetiche più o meno gravi.



Nel parco dell'ospedale verrà allestita una tendopoli dove i giovani frusinati insieme ad altri volontari - 184 in tutto, provenienti da altre zone d'Italia ma anche dalla Francia - soggiorneranno per una decina di giorni occupando il loro tempo per stare vicino ai piccoli pazienti: per fargli fare un bagno in piscina, per cucinargli leccornie, per colorare le loro altalene, per farli ridere vestiti da clown, per portarli a spasso con le carrozzine in mezzo agli alberi, per farli sentire semplicemente meno soli.

L'IDEA PARTITA 19 ANNI FA
La tendopoli di Gornja Bistra quest'estate compie 19 anni. È un progetto, tutto ciociaro, messo in piedi dalla Fondazione Il Giardino delle Rose Blu, diretta dal vulcanico don Ermanno D'Onofrio. Don Ermanno scoprì la situazione agghiacciante in cui erano ricoverati i piccoli pazienti dell'ospedale quando era impegnato nei campi profughi nel corso della guerra dei Balcani. Lui e i suoi ragazzi si fecero una promessa: «Quei bambini non resteranno più soli». Così è stato.
IL RACCONTO DI DIEGO
Il testimone è passato di anno in anno, da volontario a volontario, fino ad arrivare oggi a ragazzi come Diego: «Ho conosciuto questo progetto - racconta - grazie a un amico che ha la madre che collabora con l'associazione di don Ermanno. Il primo viaggio l'ho fatto tre anni fa. È stata un'esperienza molto forte, a cui ora non riesco a fare a meno. Durante la permanenza stiamo con i bambini dell'ospedale, cerchiamo di migliorare la loro vita. Quando arrivano i volontari della tendopoli per loro è come una festa, una vacanza, perché fanno tante cose che non possono fare durante il resto dell'anno. Molti di loro hanno anche imparato l'italiano. Sono felicissimi e la loro felicità ti arricchisce come poco altro perché ti rendi conto di aver fatto del bene, ma di averne ricevuto anche di più».

«FELICI È FAR FELICI»
Alla tendopoli, insieme ai giovani volontari come Diego, prendono parte anche intere famiglie. Ieri da Frosinone sono partiti 15 ciociari.
La sfida della Fondazione Il Giardino delle Rose blu era quella di aiutare, non tanto e non solo con beni materiali, ma portando la propria presenza, la propria voglia di fare bene. Una scommessa che, vent'anni dopo, può dirsi vinta: «Gornja Bistra - dice don Ermanno - è il cuore pulsante dell'esperienza del Giardino delle Rose blu, chi vive questo luogo non può non restarne affascinato e non può non comprendere che essere felici è far felici».
 
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