Covid nelle scuole di Frosinone e Cassino, chiuse altre tre classi. Test rapidi anche nel capoluogo

Covid nelle scuole di Frosinone e Cassino, chiuse altre tre classi. Test rapidi anche nel capoluogo
di Vincenzo Caramadre e Matteo Ferazzoli
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Mercoledì 30 Settembre 2020, 08:43 - Ultimo aggiornamento: 09:30

Il Covid concede una piccola tregua in provincia di Frosinone, dopo le cifre decimali dell’ultima settimana, nelle ultime ventiquattr’ore ci sono stati solo 3 nuovi positivi. Un crollo della curva dei nuovi positivi tipico dell’altalena dei contagi da Coronavirus. I tre casi sono stati individuati dall’Asl nella fase di pre-ospedalizzazione e si tratta di tre persone residenti ad Alatri, Roccasecca e Patrica: due sono sintomatici e, per questo sono stati ricoverati nel reparto di Malattie Infettive dell’ospedale Spaziani di Frosinone, un terzo è ricoverato ma per altre patologie.


A Frosinone è stata chiusa una classe del liceo “Severi”, dopo la positività di uno studente. Stessa decisione a Cassino per una classe al liceo Scientifico e un’altra all’istituto Alberghiero dopo la positività di due studenti. In tutti gli istituti è scattato il tampone a coloro i quali sono stati a contatto con i positivi. Gli esiti si conosceranno nella giornata di oggi.

Sempre a Cassino il sindaco Enzo Salera ha prolungato fino al 9 ottobre la chiusura delle scuole primarie Don Bosco e Sant’Angelo. Le due scuole come noto erano già state chiuse dopo la positività di due insegnanti, ora, nonostante i tamponi eseguiti siano risultati tutti negativi, occorre terminare il periodo della quarantena, che terminerà, appunto, il 9 ottobre.


Ieri sono stati eseguiti anche i primi tamponi rapidi all’Istituto “Martino Filetico” di Ferentino, si proseguirà a Frosinone con liceo “Severi”.

Al liceo scientifico si è registrato il primo caso di Covid a scuola nel capoluogo. Si tratta di uno studente che frequenata la classe prima nella succursale dell’ex Campo Coni, in via Grappelli. Solamente i compagni di classe dello studente risultato positivo – che già da qualche giorno non frequentava la scuola – sono posti in quarantena cautelativa di 15 giorni. Stesso destino per i professori venuti a contatto con quella classe. Il caso di positività, in ogni caso, sembrerebbe esterno alla scuola. Il ragazzo, infatti, già nelle scorse giornate, pare sia stato sottoposto ad una quarantena preventiva in quanto sembrerebbe esser venuto a contatto con una persona risultata affetta da Covid.

Ieri, invece, lui stesso è risultato positivo. Quindi, sono subito scattate tutte le misure necessarie, come previsto dalle indicazioni operative per la gestione dei casi Covid. Già nei prossimi giorni, tutte le persone coinvolte potrebbero esser sottoposte ai test diagnostici. Si potrebbe valutare, adesso, anche l’ipotesi della didattica a distanza per gli alunni coinvolti. Qualsiasi considerazione, però, è rimandata ai prossimi giorni.

Nella struttura del "Grappelli", come detto, sono situati i ragazzi del biennio che, già dallo scorso 7 settembre, avevano iniziato l’anno scolastico. Sia con lezioni in sede che con altre all'aperto. Per quanto riguarda il triennio, invece, le lezioni sono ripartite solamente a distanza. Il "Severi", infatti, in quest'emergenza Covid-19 è diviso in tre sedi: quella del Grappelli, appunto, la sede "centrale" in viale Europa e, quella in via Piave, nell'istituto "Brunelleschi - Da Vinci" in cui sono state collocate alcune aule aggiuntive.

Le lezioni in presenza per il triennio, che dovevano partire domani, sono state rinviate, già da qualche giorno, al prossimo lunedì, 5 ottobre, per permettere il termine delle operazioni di pulizia e sanificazione nelle strutture interessate dai lavori di edilizia leggera.

A prendere la parola sul primo caso di Covid, legato ad una scuola del capoluogo, ci pensa Alessandra Sardellitti, consigliere comunale e provinciale delegata alla Pubblica Istruzione: «In questo momento bisogna solamente resistere e tenere alte tutte le norme di sicurezza nelle scuole. Anche i ragazzi devono metterci molto impegno. Questo primo caso, infatti, deriva da una situazione esterna alla scuola. Quindi, un forte impegno dei ragazzi anche per tutelare i loro compagni di scuola per evitare queste sospensioni, di 15 giorni».
 

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