In provincia di Frosinone è scattato il lockdown, non ci sono più i posti letto Cassino chiede di uscire dalla zona rossa

In provincia di Frosinone è scattato il lockdown, non ci sono più i posti letto Cassino chiede di uscire dalla zona rossa
di Vincenzo Caramadre
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Lunedì 8 Marzo 2021, 08:32 - Ultimo aggiornamento: 09:11

E' scattata la zona rossa, da questa notte nei 91 comuni della provincia di Frosinone si circola solo con l'autocertificazione e, soprattutto, ci si muove solo per necessità, per motivi di salute e per lavoro. Le scuole sono chiuse e in tutti gli istituti è stata attivata la didattica a distanza. Gli esercizi commerciali sono sospesi, rimangono aperte le farmacie, i tabacchi, le edicole, le parafarmacie e i supermercati. Sono iniziati i 14 giorni di lockdown locale, che termineranno il 21 marzo, che dovranno abbassare la curva dei contagi. 

Chiaro è stato il monito del prefetto di Frosinone, Ignazio Portelli: «Dopo le partite a calcetto, le grandi abbuffate, le chiacchiere davanti ai bar, i baci, gli abbracci e lo struscio, ora è il momento del rigore».

Sono partiti i controlli con pattugliamenti rafforzati.

Ma c’è chi ha mal digerito l’ordinanza del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, con la quale è stato colorata di rosso tutta la Ciociaria. E’ il caso di Cassino, dove il sindaco Enzo Salera ha espresso l’intenzione di chiedere un incontro in Regione con lo scopo di far rivedere l’elenco dei Comuni in zona rossa.

Questa mattina convocherà l’assemblea dei sindaci del Lazio Meridionale.

«L’incontro in regione – ha spiegato Salera – ha l’obiettivo di verificare la possibilità di far uscire Cassino e i comuni limitrofi dalla zona rossa. La situazione epidemiologica nel sud della Ciociaria non è tale da giustificare una zona rossa, l’ordinanza penalizza fortemente le attività economiche di Cassino e del territorio». 

A far paura i contagi, ma soprattutto il numero, sempre crescente delle varianti, in una settimana si è passati da 5 casi a 39.

 

Non ci sono più i posti letto

Massima attenzione anche ai posti letto dedicati ai malati Covid che, purtroppo, non bastano più. Già dalla tarda serata di sabato molti pazienti Covid sono stati trasferiti nella Capitale. Un indice dei nuovi positivi che, purtroppo, con il passare delle ore si aggrava sempre di più. Su 1451 tamponi molecolari eseguiti nella giornata di sabato, ieri sono stati comunicati 265 nuovi positivi. Il rapporto è al 18.1 percento, a livello regionale è fermo all’11 percento.

Maglia nera della giornata a Frosinone, con 33 positivi. Ma a preoccupare è anche Alatri, con 32 casi, Monte San Giovanni Campano 20 e Veroli 19. A Isola del Liri e Ferentino 13, Boville Ernica e Sora 12, Ceccano 11, Ripi 9, Ceprano 8, Anagni 7, Arpino 6, Fiuggi e Cassino 5. I negativizzati sono stati 125.  Ma a preoccupare, ora, sono anche i decessi. Nelle ultime ventiquattr’ore se ne sono registrati sei. Si tratta di un uomo di 83 anni residente a Ferentino, una donna di 87 anni residente a Ferentino, un uomo di 62 anni residente a Ripi, un uomo di 73 anni residente a Supino, un uomo di 63 anni residente a Torrice e una donna di 83 anni residente a Boville Ernica.

 

Il piano vaccinale

Sul fronte del piano vaccinazione, ieri la regione ha annunciato lo stop alle prenotazioni per le classi di età 1956 e 1957, vale a dire 64 e 65 anni. Motivo? Si attende la circolare del Ministero della salute per l’ampliamento delle somministrazioni dei vaccini AstraZeneca.

«I nati negli anni 1956 e 1957 – è stato spiegato dall’Unità di Crisi Covid-19 dalle Regione Lazio - possono comunque continuare a richiedere la vaccinazione presso i propri medici di medicina generale in attesa delle nuove disposizioni. Rimangono inalterate le prenotazioni online per la fascia di età 79-78 ovvero i nati 1942 e 1943 e per le gravi vulnerabilità. Si conferma inoltre che verranno chiuse alle ore 24 di oggi le prenotazioni rivolte al personale scolastico che hanno raggiunto quota 130 mila».

Nel frattempo a livello regionale ieri su quasi 12 mila tamponi molecolari e oltre 18 mila antigenici per un totale oltre di 30 mila test, si sono registrati 1.399 positivi, 13 decessi e 943 guariti. Nelle province i casi sono stati 525: record in Ciociaria con 265 casi a Latina 151, a Viterbo 64 e a Rieti 45.

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