Troppi ricoveri per Covid, la Asl di Frosinone aumenta i posti letto. Ecco come sono stati riorganizzati gli ospedali

Troppi ricoveri per Covid, la Asl di Frosinone aumenta i posti letto. Ecco come sono stati riorganizzati gli ospedali
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 9 Marzo 2021, 09:48 - Ultimo aggiornamento: 10:06

Gli ospedali di Frosinone e Cassino tornano all'assetto della seconda ondata nelle ore in cui il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani e l'assessore regionale alla sanità Alessio D'Amato si punzecchiano su posti letto e vaccini.
L'aumento esponenziale dei contagi che ha portato all'istituzione della zona rossa ha costretto la Asl a ridefinire la dotazione dei posti. Un provvedimento firmato ieri a metà giornata dal direttore sanitario Simona Carli ha disposto la trasformazione in reparto Covid della Uoc Medicina d'urgenza dello "Spaziani", 26 posti letto.

Nell'ospedale di Cassino è stato invece convertito al Covid la Uoc di Geriatria: 16 posti letto incrementabili fino a 28.

Allo stato quindi allo Spaziani ci sono 114 posti Cov id, di cui 10 di terapia intensiva. Al Santa Scolastica di Cassino 70 posti Covid, di cui 8 di terapia intensiva. In tutto sono dedicati all'emergenza, nei due principali ospedali della provincia, 184 posti letto. Una dotazione simile a quella che era stata predisposta per fronteggiare il picco che c'era stato lo scorso autunno.

«La rete ospedaliera della Asl di Frosinone - assicura la D'Alessandro - riesce a predisporre oltre 700 posti letto tra pubblico e privato accreditato, e, di questi, attualmente oltre 240 sono destinati a pazienti COVID positivi e la rimanente parte per pazienti COVID negativi. L'azienda è pronta a rimodulare in ogni momento i posti letto in funzione dell'andamento pandemico. Ad oggi non sono stati aumentati i posti letto di terapia intensiva Covid e, nella giornata odierna, nessun paziente critico è stato trasferito presso altri ospedali extra Azienda, tanto che nelle Rianimazioni aziendali risultano liberi 3 posti letto di terapia intensiva e 2 di sub intensiva».

Ma ecco nel dettaglio l'attuale disponibilità dei posti letto degli ospedali di Frosinone e Cassino:

 

Le critiche del sindaco di Frosinone 

Il problema della carenza dei posti letto era stato sollevato dal sindaco di Frosinone partendo dai dati forniti dalla Regione Lazio nell'ordinanza per la zona rossa, in cui si parlava di un'occupazione dei posti letto Covid al 93,9%, pari a 247 ricoverati.

«È difficile credere che, a distanza di 3 giorni - commenta Ottaviani - la situazione si sia normalizzata. Qui non è questione di polemiche, ma di risposte immediate e di tranquillità sociale, in termini di reale offerta sanitaria e, se le regioni confinanti hanno necessità di supporto, credo che sarebbe più logico veicolare l'offerta sugli ospedali romani, che hanno maggiori potenzialità».

Ottaviani poi ha sollecitato maggiore «tempestività nel rifornimento dei vaccini nella nostra provincia, poiché le prenotazioni, a parità di fascia anagrafica, divergono anche di due mesi tra Frosinone e Roma, tanto è che a persone di 78 anni è stata data la disponibilità immediata nella Capitale, per l'inoculazione di AstraZeneca, mentre a Frosinone, per le stesse persone, è stata fissata per maggio».

 

La replica dell'assessore regionale D'Amato

Al sindaco del capoluogo ha risposto l'assessore regionale alla sanità D'Amato: «Dispiace che il sindaco di Frosinone voglia fare una polemica inutile, i posti letto non c'entrano nulla. La provincia è andata in zona rossa per un valore RT pari a 1.31 e un'alta incidenza di circolazione delle varianti, in alcune circostanze legata a comportamenti non rigorosi come accaduto a Torrice. Il tema dei posti letto non c'entra nulla tant'è che il sistema sanitario del Lazio in questi giorni sta addirittura accogliendo pazienti in terapia intensiva da regioni confinanti come il Molise».

E sulla questione vaccini D'Amato ha aggiunto: «Abbiamo chiesto oggi alla struttura del Commissario dell'Emergenza di poter avere più dosi dei vaccini a disposizione proprio per aumentare le vaccinazioni nella zona rossa».

 

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