Covid, il mini-lockdown che ha salvato la provincia di Latina e quello mancato che ha inguaiato la Ciociaria

Covid, il mini-lockdown che ha salvato la provincia di Latina e quello mancato che ha inguaiato la Ciociaria
di Pierfederico Pernarella
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Giovedì 5 Novembre 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 6 Novembre, 10:04

«In provincia di Latina ci sono meno contagi grazie alle misure adottate». Lo ha detto l’altro ieri l’assessore regionale alla sanità Alessio D’Amato. E la mente è andata alla vicina provincia di Frosinone per la quale, in questi giorni, era stata ventilata l’ipotesi di una “zona rossa”

Le misure a cui fa riferimento D’Amato sono quelle decise dalla Regione Lazio lo scorso 8 ottobre che contenevano due principali restrizioni: chiusura dei locali alle 24 e cerimonie con un massimo di 20 partecipanti. Restrizioni che, almeno in parte, hanno anticipato di una settimana quelle adottate poi dal Governo con il Dpcm del 13 ottobre. Ma tanto, secondo quanto affermato dall’assessore, sarebbe bastato ad attenuare la curva dei contagi Covid in provincia di Latina.

Ma se così stanno le cose, una domanda sorge spontanea: perché quelle misure non sono state adottate anche altrove, in provincia di Frosinone ad esempio, che oggi presenta una situazione epidemica assai più critica? 

La storia non si fa con i se e men che meno quella dell’epidemia, ma è un fatto che qualcosa deve essere sfuggito di mano in Ciociaria dove, improvvisamente, da un giorno all’altro, ci si è ritrovati con i dati peggiori del Lazio. Pur non volendo correre dietro all’altalena dei bollettini quotidiani o improvvisarsi epidemiologi, è invece il dato sul lungo periodo che sconcerta. 

I numeri 

Basta mettere uno di fianco all’altro i dati dei mesi di settembre e ottobre nelle province di Latina e Frosinone. Nella prima a settembre ci sono stati 449 casi, mentre ad ottobre 2.423. Quella di Frosinone settembre ha fatto registrare 223 casi (quasi la metà di quelli di Latina) mentre ad ottobre sono schizzati a 3.538. Nel primo caso i positivi sono aumentati di 5 volte, nel secondo di 15. Una crescita quasi lineare a Latina, ben più che esponenziale in Ciociaria. E con il passare dei giorni, la situazione sembra persino peggiorare.

Se si va a guardare i dati di inizio novembre, aggiornati a quelli comunicati il 5, infatti, lo squilibrio è ancora più eclatante: in provincia di Latina sono stati registrati 666 casi, in quella di Frosinone 1.541. Il doppio, in appena 5 giorni. In Ciociaria, addirittura, in soli 5 giorni, si è già arrivati a poco meno della metà dei casi comunicati nell'intero di mese di ottobre. Insomma, la curva del contagio appare senza più controllo.

Un dato così macroscopico non può non porre più di qualche interrogativo. C’è stato un errore di valutazione? E se sì, a cosa è stato dovuto? Sicuramente qualcosa è saltato nella catalogazione dei contagi facendo emergere ad un certo punto una situazione peggiore di quella che emergeva dai dati del bollettino regionale, l’unica fonte ufficiale sull’andamento dell’epidemia.

La brusca impennata

Fino alla metà di ottobre la media dei contagi è rimasta costantemente sotto i 100, poi improvvisamente c’è un’impennata. Nel bollettino della Regione Lazio del 15 ottobre i casi riferiti alla Asl di Frosinone sono ancora soltanto 24. Poi il 16 ottobre vengono comunicati 160 casi, ma si spiega che 60 si riferiscono a notifiche arretrate. E così il giorno successivo 180 casi, di cui 100 arretrati. E quello seguente ancora 275 casi, anche qui ci sono arretrati ma non si specifica quanti.

Arretrati di quanto? Un giorno, due giorni, una settimana, dieci giorni, magari a quando in provincia di Latina era partito il mini-lockdown? Non si sa. Il disguido è stato giustificato con problemi nella registrazione nel database. Per centinaia di casi. 

E però da quel momento, senza più arretrati, la media dei contagi in Ciociaria continua a veleggiare sulle tre cifre, ma a quel punto non era più necessario intervenire su base locale perché nel frattempo il premier Giuseppe Conte aveva firmato il Dpcm (13 ottobre). Ora per la provincia di Frosinone s’ipotizzano nuove restrizioni (per ora scongiurate), mentre in quella di Latina si tirano le somme, positive, delle restrizioni adottate anzitempo. 

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