Covid Frosinone, è caccia ai furbetti del vaccino: i controlli di Prefettura

Covid Frosinone, è caccia ai furbetti del vaccino: i controlli di Prefettura
di Luciano D’Arpino e Pierfederico Pernarella
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Domenica 24 Gennaio 2021, 08:17

C’è chi “tiene-famiglia”, ha paura del contagio letale e vuole estendere la protezione del vaccino in primis alla moglie; c’è chi ha una “fifa-matta-del-covid” e cerca tutti i mezzi per evitare di dover attendere lo scaglionamento del piano vaccinale; c’è chi, semplicemente, non vuole aspettare il proprio turno dimostrando la propria scaltrezza saltando la fila.

È questa la fenomenologia dei furbetti del vaccino in Ciociaria che sta venendo fuori dagli accertamenti che ha avviato la Prefettura di Frosinone di concerto con le forze di polizia.

La Prefettura inoltre è in costante contatto con la Direzione generale della Asl per monitorare costantemente la situazione. L’obiettivo è quello di stroncare sul nascere un malcostume che rischia di creare un doppio canale che danneggerebbe le categorie più a rischio e ritarderebbe il piano per arrivare a proteggere quasi 500mila persone in Ciociaria. 

Quali sono stati i risultati dei primi controlli? Si stanno scorrendo i nominativi degli elenchi di chi ha ricevuto la prima dose e sembra che i casi da verificare sarebbero alcune decine su circa novemila vaccinati tra dipendenti delle strutture sanitarie pubbliche e delle Rsa private.

Gli accertamenti, partiti da pochi giorni, stanno continuando e i risultati confluiranno in un rapporto che sarà inviato alle Procure che dovranno decidere il da farsi, quindi valutare se si profilano o meno illeciti di natura penale. La Asl di Frosinone in queste prime settimane si è distinta per un’organizzazione efficiente nella somministrazione del vaccino. I controlli sugli eventuali furbetti non vogliono essere una caccia alle streghe, ma bloccare il fenomeno proprio nei giorni in cui, a causa dei ritardi nelle consegne dei vaccini, sta slittando la tempistica del piano vaccinale. 
La Asl di Frosinone, peraltro, si era portata avanti nel risolvere a monte il problema dei residui delle fiale che potevano essere riutilizzati per somministrazioni non autorizzate come avvenuto in alcune aziende sanitarie.

Quella di Frosinone aveva già fissato un protocollo per disfarsi dei residui, successivamente è arrivata una direttiva della Regione che ha disposto l’aggiunta di un colorante in modo tale da rendere evidente e inutilizzabile il residuo che viene poi distrutto.
L’azienda sanitaria di Frosinone, inoltre, nei primi giorni dell’avvio della campagna vaccinale è stata anche oggetto dei controlli dei carabinieri del Nas che hanno riguardato gli aspetti logistici, sia di conservazione e somministrazione. Dagli accertamenti, aveva fatto sapere la manager D’Alessandro, non erano emersi rilievi. 



Ma quali sono le categorie che hanno priorità a ricevere il vaccino? Gli operatori sanitari e sociosanitari sia pubblici che quelli che lavorano nelle strutture private accreditate; gli ospiti e il personale dei presidi residenziali per anziani. Infine le persone in età avanzata. Per le prime due categorie, in provincia di Frosinone, è stato ultimata la fase di somministrazione della prima dose del vaccino. Per una parte è stato effettuato anche il richiamo.

Attualmente in provincia di Frosinone sono state somministrate 11.092 dosi, comprese quelle utilizzate per i richiami. 

Problemi invece si stanno registrando per la campagna destinata agli anziani. I ritardi nelle forniture del vaccino della Pfizer hanno fatto slittare di una settimana le prenotazioni per gli ultraottantenni, che sono circa 39mila in provincia di Frosinone. Le somministrazioni sarebbero dovute partire il 1° febbraio, invece si inizierà l’8 febbraio. 

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