Contagi in calo in provincia di Frosinone, ma ora preoccupa Cassino: boom di cluster in famiglia

Contagi in calo in provincia di Frosinone, ma ora preoccupa Cassino: boom di cluster in famiglia
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 10 Aprile 2021, 06:00

Il Covid torna sotto i livelli di guardia, ma ora c’è il caso Cassino dove nelle ultime 48 ore ci sono stati 40 nuovi contagi. Si tratta per lo più di cluster familiari e il dato va in controtendenza rispetto al trend provinciale, dove il rapporto tra tamponi eseguiti e nuovi positivi a al 5%.

Solo ieri un contagiato su cinque rimanda alla Città Martire. Eppure i controlli dei carabinieri negli ultimi giorni non sono mancati: diverse decine di sanzioni amministrative per il mancato rispetto delle disposizioni per contenere la pandemia.

«Siamo in costante contatto con l’Asl per monitorare i contagi», spiega il sindaco Enzo Salera. «Purtroppo ciclicamente assistiamo a ondate di contagi.

Sta succedendo ora, ma era successo anche dopo Natale. Voglio rivolgere un appello accorato a tutti i cittadini affinché rispettino scrupolosamente le disposizioni per il contenimento dei contagi», ha concluso il sindaco.

I numeri dei contagi di ieri nel dettaglio: su 1995 tamponi eseguiti giovedì, ieri sono risultate positive 95 persone. I negativizzati sono stati quasi il doppio: 174. I morti, invece, sono stati 4: si tratta di un uomo di 50 anni di Villa Santo Stefano (paziente leucemico), una donna di 74 anni di Veroli, un uomo di 58 anni di Monte San Giovanni Campano, un uomo di 66 anni di Ceprano.

Questa la situazione dei contagi nei Comuni:

La Ciociaria, come l’intera regione Lazio, per un’altra settimana rimarrà in zona arancione. Era stato anticipato giovedì pomeriggio dalla Regione Lazio ieri è stata ufficializzata con il report dell’Istituto Superiore di Sanità che ha certificato l’Rt a 0.9. «Non ci sarà nessun cambio di fascia, la Regione Lazio rimarrà arancione. Abbiamo un Rt a 0.9 in lieve diminuzione come i tassi di incidenza su 100mila abitanti. Permane una situazione di pressione sulla rete ospedaliera venendo da un Rt a 1.3 però ci sono le condizioni per rimanere in arancione», ha spiegato D’Amato.

Resta, però, la pressione sugli ospedali. «Il 5 marzo – ha fatto sapere la Regione Lazio - c’erano 1872 ricoverati e 248 pazienti gravi, il 5 aprile invece 3095 ricoverati e 396 pazienti gravi. Secondo i dati Agenas, aggiornati al 7 aprile, il Lazio ha il 41 percento dei posti letto dedicati alle terapie intensive, occupate: un dato oltre la soglia limite del Ministero della Salute. Per i pazienti in area non critica il dato sale al 55 percento dei posti occupati».

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