Covid Frosinone, il trend dei contagi ormai supera i cento casi al giorno

Covid Frosinone, il trend dei contagi ormai supera i cento casi al giorno
di Vincenzo Caramadre
3 Minuti di Lettura
Mercoledì 21 Ottobre 2020, 07:10 - Ultimo aggiornamento: 18:01

Sono 147 i nuovi positivi al Covid-19 nelle ultime 24 ore in provincia di Frosinone. Rimane saldamente alta la curva dei contagi: ormai da cinque giorni i nuovi positivi superano costantemente numeri a tre cifre.  Un’escalation di positivi che pone la Ciociaria tre i territori laziali con più casi: si è arrivato a 1280, senza calcolare i positivi del periodo marzo-giugno scorso.  

Record di positivi a Cassino: ben 27 in 24 ore. A Frosinone 12, a Ceccano 8. Cinque casi per centro a: Veroli, Pontecorvo, Pico e Boville. Nella giornata di ieri sono stati eseguiti circa 1.500 tamponi, eseguiti anche i test rapidi, per snellire il carico di lavoro al laboratorio Covid dell’ospedale "Spaziani di Frosinone".

Un primo report sui test rapidi è atteso entro fine settimana.

A Cassino tra i positivi c’è anche un dipendente comunale.  Il sindaco Enzo Salera ha provveduto ad isolare l’ufficio Ragioneria, Protocollo, Tributi, Area amministrativa e Affari legali, per la sanificazione, contestualmente i colleghi del dipendente sono stati sottoposti a tampone.  Lo stesso sindaco Salera in serata ha subito chiarito: «Il dipendente in questione non è mai stato a contatto con il pubblico».

Nell'ultima settimana l’Asl ha proceduto alla riorganizzazione della rete ospedaliera, ma non mancano le critiche: scatenati i sindacati. La Cisl ha ha puntato il dito contro le ultime decisioni legate all’apertura di due alberghi Covid, uno a Cassino e l’altro a Fiuggi
«Ora basta. L’Asl non può pensare di fare scelte sbagliate sulla base di una situazione di emergenza.
La misura è colma. Noi al fianco di medici, infermieri e ausiliari», hanno spiegato dalla Cisl, il segretario generale Enrico Capuano e il segretario della funzione pubblica Giovanni Palazzo. 

«C’è la necessità di postazioni attrezzate dove ospitare pazienti Covid che devono osservare la sorveglianza domiciliare e la quarantena? Bene. Ma perché - hanno aggiunto - non si è pensato per tempo (che la seconda ondata arrivasse lo sapevano tutti) a riattivare le diverse strutture ospedaliere, chiuse da qualche anno, e che tornerebbero utili anche in altre occasioni? Non accettiamo risposte del tipo: non c’era tempo. Il tempo c’era, ma non c’è mai la volontà di investire sul pubblico piuttosto che sul privato».

L’Ugl, invece, ha chiesto spiegazioni sul trattamento dei lavoratori, dipendenti Asl, positivi al Covid-19. Ma dall’Asl è stato subito assicurato che non c’è «alcun lavoratore positivo in servizio».  Ma l’Ugl, vuole anche “conoscere quali siano le procedure adottate o da adottare nei confronti di personale convivente con soggetti risultati positivi al Coronavirus, al fine di prevenire eventuale diffusione dell’infezione".

© RIPRODUZIONE RISERVATA