Costringe la figlia non vedente a elemosinare, madre condannata a un anno e cinque mesi

A processo era finito anche il padre, ma è stato assolto

Costringe la figlia non vedente a elemosinare, madre condannata a un anno e cinque mesi
di Vincenzo Caramadre
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Venerdì 17 Marzo 2023, 09:26 - Ultimo aggiornamento: 6 Aprile, 19:09

Una bambina cieca dalla nascita è stata costretta all'accattonaggio, a chiedere l'elemosina per strada da chi l'avrebbe dovuta invece accudire e proteggere, la madre, che ieri è stata condannata. La storia, che è finita all'attenzione del tribunale di Cassino, risale al 2013. In quell'anno fu presentata una denuncia alle forze dell'ordine contro la donna, poco dopo fu coinvolto nella vicenda anche il padre della bambina, che però è stato assolto. La piccola, quando aveva appena 13 anni, secondo la ricostruzione degli inquirenti è stata indotta, assieme a un'altra persona, a chiedere soldi per strada, ma anche davanti ad alcune attività commerciali tra la provincia di Latina e quella di Frosinone, in particolare a Fondi, Alatri, Cassino e Montecassino.

Episodi che, in un primo momento, allontanano la ragazzina dalla madre e che, come accennato, finiscono all'attenzione della Procura della Repubblica di Cassino prima e del tribunale dopo. Una situazione per la quale entrambi i genitori sono finiti sotto processo, la mamma per maltrattamenti in famiglia, il padre per omesso adempimento degli obblighi familiari, entrambi sono accusati di riduzione in schiavitù e accattonaggio in concorso. Il processo andato avanti per diversi anni si è concluso mercoledì pomeriggio al tribunale di Cassino.

Nel 2021 la bambina era stata ascoltata in aula, dove aveva confermato gli episodi di accattonaggio ai quali era stata costretta, davanti al giudice Tania Tavolieri è comparso anche un esperto per verificare l'attendibilità del racconto della vittima quando venne alla luce la vicenda.

Lo psicologo, nel corso delle indagini, aveva fatto un sopralluogo nell'abitazione della ragazzina, insieme al magistrato, per ascoltarla e valutare le accuse.

Il padre della bambina, assistito dall'avvocato Sandro D'Anella, è stato assolto dall'accusa di aver costretto la ragazzina all'accattonaggio, mentre per la mancata assistenza degli obblighi familiari nei confronti della bambina il reato è stato dichiarato estinto per intervenuta prescrizione. La madre invece è stata condannata a un anno e cinque mesi di reclusione per aver costretto la figlia a mendicare, ma è stata assolta dal reato di maltrattamenti, la pena è stata sospesa e le motivazioni arriveranno nei prossimi novanta giorni.

Ma se da un punto di vista processuale c'è stata la condanna, dal punto di vista del legame familiare, già da diversi mesi c'è stata la riconciliazione tra la ragazza e sua madre, tanto che la giovane vittima non si è costituita parte civile nel giudizio.
 

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