«Correte, hanno sparato a Thomas». La foto del ragazzo steso a terra condivisa sugli smartphone

«Correte, hanno sparato a Thomas». La foto del ragazzo steso a terra condivisa sugli smartphone
di Pierfederico Pernarella
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Martedì 31 Gennaio 2023, 07:50 - Ultimo aggiornamento: 08:49

«Eravamo andati al bar per prendere una cosa, ad un certo punto un nostro amico è venuto correndo verso di noi, era bianco in volto e gridava: correte, correte, hanno sparato a Thomas. Pensavamo fosse un scherzo, poi abbiamo sentito gridare e siamo andati sul posto. Thomas era steso a terra». Due ragazzi raccontano ai carabinieri i momenti concitati dell'agguato nel centro storico di Alatri. E passata circa una mezzora dall'agguato.

I militari gli chiedono ai due amici della vittima i documenti per identificarli, non li hanno con loro perché hanno lasciato i giubbotti sulla scalinata dove Thomas, durante la loro breve assenza, è stato raggiunto da un proiettile sparato da due ragazzi di uno scooterone, un T-Max nero. Ai carabinieri i due ragazzi mostrano le foto della carta d'identità sugli smartphone. Sono poco più che diciottenni, come tutti gli altri protagonisti di questa storia agghiacciante che sta tutta in un'immagine, una foto che sta girando sui telefonini e qualcuno ci mostra: Thomas è steso sui sampietrini delle scalette del vicolo Vineri.

Indossa un piumino bianco, i jeans e le sneakers. È sdraiato, sembra che dorma, ma è in fin di vita.

Tra i primi ad accorrere sul luogo dell'agguato c'è anche un cinquantenne che in quel momento si trovava nello stesso bar dove erano andati gli amici di Thomas. «Mi sono trovato davanti un giovane esanime che poteva essere mio figlio - racconta - Sono rimasto pietrificato in attesa dei soccorsi che sono arrivati subito dopo».

Un'amica di Thomas fuma nervosamente mentre piange a dirotto ripetendo le uniche parole che riesce a pronunciare in quel momento: «È un bravissimo ragazzo, siamo molto amici, non riesco a capire come sia potuta capitare una cosa del genere».

GLI AMICI

Altri ragazzi sono affacciati dal Girone mentre i carabinieri, assistiti dai vigili del fuoco che hanno illuminato a giorno l'area con luci fotoelettriche, cercano i proiettili dietro i cespugli e sotto le auto in sosta. Secondo qualcuno dei presenti Thomas sarebbe stato colpito per sbaglio. «Ho lo stesso suo giubbotto, guarda è bianco come il suo, potevo esserci anche io», dice un ragazzo. Ma le voci sono tante. Qualcuno parla di una spedizione a scopo intimidatorio finita in tragedia. Il colpo sarebbe stato esploso da una distanza di circa 20 metri e al buio. È improbabile che chi ha sparato abbia preso la mira per colpire proprio Thomas. Nessuno si sbilancia sui motivi che stanno dietro l'agguato e le risse dei giorni scorsi che sembrano esserne l'antefatto. Droga? «Ma guarda che per scatenare queste cose, con certa gente, basta anche solo uno sguardo?», dice un ragazzo. Chi è questa gente? Va in giro con le armi? Qualcuno fa spallucce.

Proprio nei momenti in cui è avvenuto l'agguato, a pochi metri , nel Brio Bar, stava per iniziare un incontro elettorale dell'ex presidente della Provincia Antonio Pompeo, candidato al Consiglio regionale del Lazio, ma l'arrivo dell'ambulanza e le grida dei presenti hanno indotto gli organizzatori ad annullare la cena. «Non ho sentito alcun sparo- racconta il titolare - Ci siamo accorti di quello che era accaduto quando abbiamo visto passare un'ambulanza fermarsi al locale. Poco dopo i soccorritori hanno portato dalla scalinata il giovane colpito».

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