Famiglie divise da un ponte, Natale in casa Carnello: «Viviamo vicini, ma non potremo fare le feste insieme»

Famiglie divise da un ponte, Natale in casa Carnello: «Viviamo vicini, ma non potremo fare le feste insieme»
di Roberta Pugliesi
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Martedì 8 Dicembre 2020, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 15:05

Spostamenti nelle festività natalizie: famiglie divise da un ponte rischiano di brindare in mezzo alla strada. Tempi duri, fra gli altri, per la famiglia Viscogliosi divisa fra ristorante, parcheggio e case ubicati in tre comuni diversi. L’anomalia riguarda una piccola comunità di persone che vivono nella frazione di Carnello, un’area geografica che sorge nella Media Valle Liri in un territorio anticamente occupato dai possedimenti della famiglia di Marco Tullio Cicerone, industriali dei panni di lana.

La località confina con tre Comuni, Sora, Arpino ed Isola Liri, e lo spartiacque è costituito dal ponte lungo una ventina di metri che, in applicazione delle misure dell’ultimo dpcm, sarà di fatto off limits.

Coloro che vivono sul versante di Sora, infatti, non potranno attraversarlo per raggiungere i congiunti che vivono al di là e viceversa.

Più sfortunati coloro che si trovano sul lato di Isola Liri e Arpino che dovranno fare a meno del postamat, al bar degli amici e nemmeno potranno partecipare alla Santa messa di Natale nella chiesetta di Santa Restituta che sorge a dieci metri di distanza, sul lato di Sora. Sembra incredibile ma quel ponte potrebbe diventare più insormontabile di un muro. E c’è anche chi è diviso solamente da tre metri di carreggiata: da un lato le case di un comune, dall’altro i palazzi di un altro.

È il caso della famiglia Viscogliosi. Mamma e papà gestiscono un ristorante che sorge alla sinistra del ponte, in comune di Arpino, ma con parcheggio sul lato di Isola. Saranno impegnati a lavorare ma questo non avrebbe di certo precluso la possibilità di poter abbracciare liberamente i familiari e brindare con loro se non fosse che i figli vivono di fronte, in comune di Isola Liri ed i cugini oltre il ponte, a Sora. «Viviamo tutti nel raggio di venti metri ma in tre Comuni diversi. Quindi non potremmo stare insieme. La tradizione della nostra famiglia tra le altre cose era anche quella di partecipare tutti insieme alla Messa di Natale: potranno andarci solo i cugini che vivono oltre il ponte».

La chiesetta dedicata a Santa Restituta sorge, infatti, dinanzi l’ufficio postale, in territorio di Sora. Non sarà semplice per loro gestire le giornate del 25 e 26 dicembre e quella del 1 gennaio: in teoria non potrebbero nemmeno attraversare la strada e unirsi. Potrebbero invece decidere di sostare sui marciapiedi opposti e parlarsi a distanza. «Capiamo l’importanza dei decreti è la necessità di evitare contatti e assembramenti ma occorre buon senso in tutte le cose», affermano nella frazione.

L’inverosimile caso non finisce qui perché lo stesso problema interessa anche i “vicini di casa” - ma di Sora e Isola - che hanno prenotato al ristorante per Natale: «Dobbiamo lasciare la macchina in piazza Cicerone e andare a piedi al ristorante o nemmeno quello possiamo fare?».

La domanda è legittima ma la risposta meno: tecnicamente infatti non potrebbero andare a mangiare sul Fibreno perché è in un altro comune. Insomma a Carnello il caso sta diventando surreale con vecchiette che vivono sul lato di Arpino che assicurano che non si faranno certo scoraggiare da un decreto: «Io sono 50 anni che vado a piedi a messa a S.Restituta. Ora dove dovrei andare?».

Di casi come quello di Carnello, purtroppo, ce ne sono molti un po’ ovunque, con località al confine in cui le persone non sanno bene come gestirsi e che magari per pochi metri di distanza rischiano davvero di non poter trascorrere il Natale insieme ai propri cari.

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