Playoff, il Frosinone beffato dal Pordenone: ora serve un'impresa

Playoff, il Frosinone beffato dal Pordenone: ora serve un'impresa
di Maurizio Di Rienzo
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Lunedì 10 Agosto 2020, 07:54

Il Pordenone si è confemato, dunque, la bestia nera del Frosinone. In campionato lo aveva battuto alla prima giornata, pareggiando invece al ritorno e ieri sera, sempre allo “Stirpe”, lo ha sconfitto di nuovo (1-0) con un missile di Tremolada a 8' dal novantesimo. Proteste dei giallazzuri, un minuto prima del gol degli ospiti, che  hanno reclamato per un tocco con la mano sulla linea dell'area di un friulano.
Adesso per il Frosinone l'accesso alla finale si è complicato, ma con una impresa tipo quella di Cittadella ce la potrà ancora fare. E di una impresa ci sarà bisogno mercoledì sera a Trieste nella sfida di ritorno. Ma la situazione è disperata. Gara molto tattica in un primo tempo piuttosto avaro di emozioni e di spettacolo tanto che Bardi e Di Gregorio, portieri di Frosinone e Pordenone, sono rimasti inoperosi tra i pali. Ciociari e friulani ci hanno provato con delle conclusioni da fuori che, però, non hanno sortito l'effetto sperato. Dionisi e Ciurria nel primo quarto d'ora hanno provato a sbloccare il risultato, ma i rispettivi tiri dalla distanza, si sono persi anche se di poco sulla trasversale.
Pordenone schierato con il 4-3-1-2, con Gavazzi trequartista e Burrai in cabina di regia, Candellone e Ciurria punte. Frosinone che ha risposto con il 3-5-2, con Maiello a dettare tempi e geometrie di gioco, Rohden e Haas interni, Novakovich e Dionisi coppia d'attacco. Nesta ha confermato in blocco la squadra che ha sbancato Cittadella nel turno preliminare dei playoff, mentre Tesser rispetto all'ultima gara di campionato contro la Cremonese, ha cambiato sei elementi. Ospiti più freschi grazie ai cinque giorni in più di riposo rispetto ai giallazzurri che, giustamente, nei primi 45 minuti, probabilmene per scelta tattica, non hanno affondato i colpi in attesa di farlo nel secondo tempo. Buon avvio del Pordenone, ma una volta prese le misure, il Frosinone si è presentato in più di una occasione dalle parti di Di Gregorio, anche se di pericoli veri e propri la squadra di casa non ne ha creati. I giallazzurri hanno concesso a volte eccessivi spazi agli avversari, abbassando troppo il proprio baricentro, ma Bardi ha dovuto svolgere solo lavoro di ordinaria amministrazione grazie soprattutto all'attenzione della retroguardia che non si è fatta mai sorprendere e alla compattezza della squadra. Paganini e Pobega, invece, hanno dato vita a duelli interessanti. Si è giocato soprattutto a centrocampo dove friuliani e ciociari si sono fronteggiati con grande decisione, per poi cercare di far ripartire la propria squadra allargando sulle fasce o attaccando per vie centrali.
La ripresa si è aperta con un tentativo di uno stanco Novakovich che, infatti, al 7' è stato richiamato in panchina da Nesta, sostituito da Ciano, l'eroe di Cittadella, tornato a fare coppia lì davanti con Dionisi. Partita che è andata avanti stancamente fino al 19' quando Ciurria ha chiamato Bardi ad una grande deviazione in angolo con una sventola dal limite. A questo punto la sfida si è accesa anche perché le squadre si sono allungate concedendosi a vicenda ampi spazi che hanno permesso prima a Dionisi e poi a Bocalon, di andare vicini alla marcatura. Sul tiro dell'attaccante ciociaro, c'è stato il miracolo di Di Gregorio, mentre la punta friulana ha mancato il gol di un soffio. Fiammata del Pordenone al 29' con un velenoso colpo di testa del solito Ciurria su cui Bardi ci ha messo la manona sventando la minaccia. Nulla, invece, ha potuto al 37' sul missile dal limite di Tremolada. Al 48' Salvi ha pareggiato, ma il gol è stato annullato per un precedente fuorigioco e Pordenone che così ha espugnato il “Benito Stirpe” e messo una seria ipoteca sulla finale.
 
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