Frosinone, a Isola del Liri prove di ripartenza: si torna in chiesa, ma di sera strade ancora vuote

Frosinone, a Isola del Liri prove di ripartenza: si torna in chiesa, ma di sera strade ancora vuote
di Gianpiero Pizzuti
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Martedì 12 Maggio 2020, 06:00


Da lunedì 18 maggio il suono delle campane ad Isola del Liri sarà diverso, si potrà tornare in chiesa, per la messa feriale e festiva. E’ un piccolo inizio, è vero, gradualmente, con le dovute cautele e nel rispetto delle indicazioni date dagli organi ministeriali ed ecclesiastici.
Segnali, piccoli, impercettibili, ma ci sono per una ripartenza di una comunità che nella fede cerca la forza e la speranza." L’isolamento forzato da pandemia CoVid19 – scrive in una nota il parroco della collegiata di San Lorenzo Martire in pieno centro cittadino don Alfredo Di Stefano - contrasta fortemente con il senso della comunità, proprio di una parrocchia, la cui vita ne è segnata nella sua essenza”. Settanta giorni senza funzioni religiose, l’8 marzo è l’ultima domenica in cui si è celebra la messa con la partecipazione del popolo e poi tutto è cambiato. Don Alfredo traccia la rotta di una ripartenza, ricordando questa quarantena forzata :” Non potendo più i collaboratori della parrocchia uscire di casa liberamente – scrive in una nota - ho aperto ogni mattina la chiesa per la preghiera personale di quei pochi fedeli che abitando nei paraggi potevano accedervi. Nel pomeriggio a porte chiuse, insieme al il diacono ho celebrato da solo la Messa portando sull’altare tutti i volti e tutti i nomi dei fedeli, le loro attese, le loro preghiere, le loro speranze”. Poi è arrivata la Pasqua :” Riti e celebrazioni pasquali in parrocchia sono state annullate: niente distribuzione dei rami di ulivo benedetti, la Madonna Addolorata non esce dalla chiesa di S. Antonio per unirsi al Cristo morto che da solo in tutta la sua tragica bellezza sta al centro della navata di S. Lorenzo coperto da un bianco velo. Questa Pasqua rimarrà negli occhi e nel cuore di tutti con le immagini di papa Francesco che il Venerdì della Misericordia prega da solo in una Piazza S. Pietro completamente vuota e battuta dalla pioggia”.
L’aspetto più triste, più commovente, Don Alfredo lo racconta così :” Devo riconoscere che ho vissuto momenti di grande tristezza e di profonda angoscia con le famiglie di quei defunti, che sono stati portati direttamente al cimitero, solo per ricevere una benedizione sul piazzale. Dopo due mesi, il 4 maggio le porte della chiesa hanno riaperto alle celebrazione dei funerali, è vero in forma ridotta, alla presenza di soli 15 congiunti, distanziati ma per la comunità è un segnale, una rotta sulla quale poter ripartire”. Non c’è ancora una data per le celebrazioni dei sacramenti – battesimo, cresima, eucaristia, matrimonio- sono per ora rinviate a tempi più sicuri per la salute di tutti. La città ha ripreso i suoi tempi lavorativi durante il giorno, ma al calar della sera, le strade e le piazze restano vuote. I locali della movida sono chiusi da 70 giorni, vuota via Cascata, che in questi anni era il cuore pulsante della vita notturna, vuota la piazza principale, punto di ritrovo di migliaia di giovani. Alcuni ristoratori nei giorni scorsi hanno consegnato le chiavi dei loro locali nelle mani del sindaco, una protesta garbata e civile, ma per ora più che stringere le spalle ed aspettare tempi migliori non si può. La buona notizia è che per la prima volta sulla Cascata Grande e sul Castello De’Boncompagni sventola il Tricolore.
 

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