Frosinone, gli industriali alla politica: «La Tav spinta per la metropoli del Frusinate, ma serve coraggio»

Frosinone, gli industriali alla politica: «La Tav spinta per la metropoli del Frusinate, ma serve coraggio»
di Stefano De Angelis
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Mercoledì 29 Aprile 2020, 00:39 - Ultimo aggiornamento: 11:19


«Occorre coraggio e, soprattutto, lungimiranza. Per noi resta l'unica strada per rilanciare il Frusinate e creare prospettive di crescita. Ora tocca alla politica recepire e farsi carico di questa sfida, anche in vista di quella che sarà la rivoluzione della mobilità con le fermate e la nuova stazione dei treni ad alta velocità».
Giovanni Turriziani, presidente degli industriali ciociari, all'indomani dell'annuncio di Regione e Fs torna a riaccendere i fari sul progetto “Grande capoluogo”, l'Unione del Frusinate. Un'idea lanciata nell'ottobre 2018 da Unindustria con l'intento di aggregare otto Comuni contigui nella gestione integrata dei servizi realizzando così un'area metropolitana da 153mila abitanti. Questo l'obiettivo strategico: intercettare fondi europei per ridare impulso a sviluppo, competitività e occupazione nonché rafforzare il peso politico del comprensorio.

LO STALLO
Il piano, però, da mesi è in una fase di stallo. E' fermo. Non decolla, nonostante gli appelli degli industriali e i moniti rivolti agli indecisi. Nulla si è mosso neanche dopo l'ultimo incontro, datato 22 gennaio, tra Unindustria e alcuni sindaci. Un vertice in cui l'associazione di categoria di via del Plebiscito, in sostanza, ha sottolineato di aver esaurito il proprio compito, quello di promotore, e che non può sostituirsi alla politica, cui spetta di passare alla fase operativa per portare avanti la progettualità.

Ad oggi, dunque, dopo una serie di riunioni, contatti, sollecitazioni e interventi bipartisan a sostegno dell'alleanza intercomunale, lo studio sul riassetto territoriale rischia di restare un volume corredato di grafici e tabelle. In pratica rischia di fermarsi a metà strada, a quanto costruito sinora con le adesioni di Frosinone, Supino e Veroli (lo hanno fatto da mesi) e di Arnara che, ritenendo interessante la proposta, ha deciso di aggregarsi. E gli altri Comuni coinvolti? Ferentino, Alatri, Torrice, Patrica e Ceccano (nel frattempo nella città fabraterna è caduta l'amministrazione) hanno temporeggiato senza compiere passi ufficiali, anche se i sindaci degli ultimi due sin dall'inizio avevano espresso dubbi e perplessità.

LA SFIDA
Ora, però, il rappresentante degli industriali, nel tentativo di dare uno scossone, riporta in primo piano la questione. Un ennesimo tentativo, forse l'ultimo, per innescare un rinnovato interesse su un grande tema: come rivitalizzare e rendere competitivi i territori di piccole e medie dimensioni e non farli restare spettatori dei grandi processi di sviluppo e innovazione. L'occasione è data dall'annunciato sbarco della Tav in Ciociaria.
«E' una grande opportunità, sarà uno sprone in più per gli investimenti e avrà un impatto socioeconomico rilevante sulla Ciociaria - ha spiegato Giovanni Turriziani -. Ma la Tav da sola non basta. Se l'area frusinate è stata scelta per una stazione dell'alta velocità, superando la concorrenza interna ed esterna, è proprio perché come hinterland ha una popolazione di circa 150mila abitanti. Diventa ancora più numerosa se si calcola il bacino della zona Nord della provincia, vicina al capoluogo. Questa infrastruttura - prosegue - dev'essere affiancata, da subito, da una seria e sinergica programmazione territoriale. E' un'urgenza, altrimenti si rischia di non starne al passo. Un po' quello che è successo dopo la realizzazione dell'autostrada, con il frusinate sconnesso dalle potenziali possibilità. Non si è caratterizzato, infatti, come una zona in cui venire a lavorare e ad abitare, ma è rimasto più o meno quello che era: c'è stato poco sviluppo perché è mancata la pianificazione. Ecco, ormai quello della crescita è un processo non più legato a un singolo comune, ma a un insieme di comuni. E' una prospettiva che giocoforza coinvolge ampi territori, raggruppamenti di aree che ne formano una più grande, omogenea e compatta. In vista dell'arrivo della Tav - dunque - non si può non tener conto di questo. Anzi, dovrà essere il presupposto per predisporre piani e servizi, dall'organizzazione della mobilità all'urbanistica».
Ecco perché per Turriziani oggi riprende prepotentemente quota il disegno del Grande capoluogo.

Il presidente di Unindustria poi aggiunge: «Ritengo che l'Unione dei Comuni del Frusinate sia un progetto di buona amministrazione e di prospettiva. Se non avrà il giusto supporto, non avrà un futuro. E questo sarebbe un peccato dopo le adesioni e i vari pareri favorevoli. E' un piano che adesso deve prendere in mano la politica, noi il nostro l'abbiamo fatto e manterremo comunque un ruolo attivo. Per noi la soluzione per il rilancio è questa». Come a voler dire: ora la palla passa a chi, se vuole, può dare avvio alla fase operativa, cioè sindaci, amministratori e politici. Turriziani, in chiusura, si dice comunque fiducioso: «E' uno studio frutto di un accurato lavoro che a mio avviso apre nuovi orizzonti al Frusinate. Spero che qualcuno lo raccolga, ma sono certo che prima o poi qualcuno, intuendone la forza e le potenzialità, lo porterà avanti e ne trarrà beneficio».

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