Coronavirus, guarito il primo infermiere positivo dell'ospedale di Cassino: «I primi giorni quelli più difficili»

Coronavirus, guarito il primo infermiere positivo dell'ospedale di Cassino: «I primi giorni quelli più difficili»
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 7 Aprile 2020, 07:00 - Ultimo aggiornamento: 8 Aprile, 14:13


E' guarito ed è tornato a casa il primo infermiere malato di Covid-19 dell’ospedale di Cassino. E’ stato dimesso ieri pomeriggio dopo 22 giorni di degenza passati tra il Santa Scolastica di Cassino, lo Spaziani di Frosinone e l’ospedale Israelitico di Roma. Si tratta di un 36enne di Pontecorvo, infermiere da quando aveva 23 anni e da ottobre in servizio al Pronto soccorso di Cassino, dove ha contratto il Covid-19. "Sono stati giorni difficili. I primi in modo particolare con ansia e preoccupazione perché ho avuto la febbre alta, mal di testa e soprattutto dolori muscolari. Si prova una sensazione molto particolare: dolori simili alla stanchezza da attività fisica dopo un prolungato periodo d’inattività", ha raccontato.
Il tampone positivo non è stata, per lui, una sorpresa. "Sapevo di poter essere positivo - ha aggiunto - perché ero stato a contatto con alcuni pazienti malati di Covid-19. Sono stato in tre ospedali, ma la sensazione più brutta è quella di essere isolato da tutti, ma con un’unica certezza: affidarsi a medici e infermieri, che sono stati molto comprensivi e professionali".
Ora è a casa, la paura è passata, ma si sente di lanciare un preciso messaggio a quanti ancora non rispettano le misure di contenimento. "Quelle imposte dal presidente Conte - dice - sono misure giuste, le uniche che posso fermare il Coronavirus. Il virus non vola, a trasmetterlo sono gli essere umani. Per questo devono essere rispettate in maniera rigorosa. State a casa, quanto più protetti possibile".
Un pensiero per tutti i colleghi. "Ai colleghi infermieri, ma anche a tutti gli operatori sanitari, dico: usate il più possibile i dispositivi di protezione. All’inizio non c’erano, ora che sono aumentati utilizzateli. Fatene buon uso".
Ha ricevuto la solidarietà dei colleghi, ma anche del direttore generale Lorusso e della dottoressa Martini, delle professioni sanitarie. "Ho avuto la solidarietà dei colleghi e dei vertici dell’Asl. Un ringraziamento particolare ai colleghi infermieri del Pronto soccorso, alla caposala, ai medici, al primario, agli amici e ai parenti. Ora il mio pensiero è rivolto a chi, come me, è stato infettato sul posto di lavoro". Oltre al 36enne, come noto, c’è anche un’altra infermiera del Santa Scolastica sua collega, positiva al Coronavirus. Si trova in isolamento domiciliare e le sue condizioni sono buone.

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