Abiti da sposa, stampe 3D e un'app per l'assistenza a casa: la lotta al coronavirus a colpi di cuore e creatività

Abiti da sposa, stampe 3D e un'app per l'assistenza a casa: la lotta al coronavirus a colpi di cuore e creatività
5 Minuti di Lettura
Giovedì 2 Aprile 2020, 01:00 - Ultimo aggiornamento: 3 Aprile, 23:14

Se i tempi per sconfiggere il coronavirus si preannunciano ancora lunghi, una battaglia è stata certamente già vinta: quella della solidarietà che fa rima con la creatività. Anche in provincia di Frosinone si è ormai perso il conto delle iniziative solidali per l'acquisto di attrezzature sanitarie e di beni di prima necessità. E sempre più spesso in soccorso del buon cuore arriva l'ingegno.

Gli abiti da sposa. Una delle idee più originali arriva da Fiuggi. Assunta Giorgilli, titolare dello showroom Creazioni Giò, ha deciso di donare due abiti da sposa ad altrettante donne impegnate nella lotta contro il Covid-19 negli ospedali “San Benedetto” di Alatri e “Spaziani” di Frosinone. A dare notizia del dono è stato il direttore sanitario del “San Benedetto” di Alatri, il dottor Roberto Sarra, che ha ringraziato la benefattrice per la generosa offerta.

LEGGI ANCHE ---> Coronavirus, in Cina torna l'incubo: isolati in 600 mila, timori sull'ondata di ritorno

«Conosco bene il dottor Sarra e avevo già raccolto un suo invito per cucire dei materassini» spiega il suo gesto la signora Assunta: «Ho un fratello con un handicap e so bene quanto può essere dura la realtà della vita. Non potendo a livello economico, volevo comunque dare il mio contributo per far sognare chi in questo momento si sta prodigando negli ospedali. Le due spose verranno nel mio atelier e sceglieranno il loro abito».

LEGGI ANCHE ---> Coronavirus, i medici di famiglia: «Rischiosa la passeggiata con i bambini»

Maschere visiere con la stampa 3D. E la creatività, in questo caso tecnologica, sta anche dietro la donazione di visiere protettive a favore del Pronto soccorso dell'ospedale “Spaziani”. L'iniziativa è stata messa a punto dall'associazione FabLab e dall'azienda Make a Shape, con il sostegno economico della Camera di Commercio. Alla base c’è l’utilizzo di nuove tecnologie come la stampa 3D.

FabLab Frosinone è uno spazio aperto dedicato alla sperimentazione e realizzazione di idee innovative. Architetti, designers, ingegneri, programmatori uniti dalla passione per la ricerca.

FabLab, già da tempo, collabora con l’associazione dei Medici di famiglia per l’ambiente per il monitoraggio dell’aria nel capoluogo. Per fare fronte all’emergenza sanitaria sono state realizzate visiere con fasce in biopolimero (amido di mais) e visiera trasparente in Pvc. I dispositivi sono stati consegnati dalla presidente del FabLab di Frosinone, Elena Pierri, e dal dottor Giovanni Martino (associazione Medici di famiglia per l’ambiente) al primario del Pronto soccorso, Fabrizio Cristofari, e sono a disposizione dei sanitari del reparto. «Sono strumenti particolarmente utili – commenta Cristofari – perché, oltre alle mascherine che coprono la bocca, queste visiere offrono una seconda barriera protettiva».

LEGGI ANCHE ---> Coronavirus, l'italiano blindato a Wuhan: «Dopo due mesi abbiamo 2 ore d'aria al giorno col timer sul telefonino»

E sempre alla stampa 3D rimanda l'idea di Anna Rita Pelorossi, una fisioterapista del S. Benedetto di Alatri con altri amici e colleghi, che ha lanciato l’appello alla raccolta di maschere da sub di uno specifico modello venduto dalla catena Decathlon che, secondo quanto sperimentato negli ospedali del nord Italia, sarebbero adatte a supportare la respirazione di persone con deficit polmonare.

Queste maschere, infatti, con opportune modifiche possono diventare dei veri e propri caschi per la ventilazione meccanica non invasiva ma, appunto, serve adattarle. E’ così che la creatività di un professore del Liceo Scientifico, l’architetto Umberto Carotenuto, ha trovato la soluzione: attraverso i disegni di apposite valvole che adattato le maschere ai ventilatori ospedalieri, ha rispolverato una stampante 3D in dotazione alla scuola grazie al progetto Kit Scuola 3D della Regione Lazio consegnata anni fa da Zingaretti in persona e ha prodotto un prototipo di questo raccordo.

LEGGI ANCHE ----> Coronavirus, il figlio di Pupi Avati contagiato: «Si è ammalato a Londra con moglie e figlio di 12 anni»

Gli organizzatori della raccolta di maschere gliene hanno fatta consegnare una dalla Protezione Civile ed il test è andato a buon fine: le valvole si raccordano perfettamente con la maschera. Ora, come annunciato dalla Pelorossi, si dovrà passare all’ultimo test e se tutto andrà bene inizierà la produzione grazie alla rete FabLab, alla quale il professore ha aderito come Istituto. Ma non è tutto. Anche altri privati cittadini, che hanno dimestichezza con la stampa 3D, Ciro Scala e Michele Bricca, si sono messi a disposizione per la produzione di questi raccordi, dunque la rete si sta ampliando di giorno in giorno con adesioni spontanee.

L'app per l'assistenza domiciliare.  Infine, sempre a proposito di tecnologia digitale, arriva da Frosinone il nuovo sistema di assistenza domiciliare multimediale in maniera totalmente gratuita. Si chiama Comestai.org ed è online. Grazie alla sinergia di medici, dell’associazione Salute e società onlus, informatici e designer del team Kromin (team frusinate) e con il supporto di Pi Campus, c’è la possibilità di una anamnesi medica dedicata al Covid-19. Come funziona Comestai.org)?

LEGGI ANCHE ---> Coronavirus: voti, esami e bocciature. Per maturità si va verso 100% di ammissioni

«Attraverso la compilazione di un questionario ogni cittadino avrà la possibilità di comunicare al proprio medico di base, a una organizzazione sanitaria o a un medico volontario, il proprio stato di salute e i relativi sintomi, in modo da identificare all’esordio eventuali insufficienze respiratorie e possibili complicanze», si legge in una nota, in cui si aggiunge: «I medici, una volta registrati sulla web app, avranno la possibilità di monitorare le condizioni dei propri pazienti indicizzandoli sia per fragilità che per rischio clinico», i paramentri utilizzati per gestire le priorità e intervenire repentinamente. Ideatori di questo servizio sono il prof. Marcello Marcelli, il prof. Alessandro Boccanelli e il dottor Maurizio De Lisi.







 

© RIPRODUZIONE RISERVATA