Le mascherine scarseggiano anche per gli ospedali, ridotta la fornitura alla Asl di Frosinone

Le mascherine scarseggiano anche per gli ospedali, ridotta la fornitura alla Asl di Frosinone
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 6 Marzo 2020, 16:50

L’emergenza coronavirus sta mettendo a dura prova le aziende che producono alcune delle principali protezioni dall’infezione, come le mascherine. Se nelle farmacie certi prodotti sono ormai diventati introvabili, le stesse aziende sanitarie fanno fatica a reperire ciò di cui hanno bisogno. Ne sa qualcosa anche la Asl di Frosinone.

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Nei giorni scorsi, precisamente lunedì, l’azienda sanitaria aveva concordato con un’azienda siciliana, la Codisan, situata in provincia di Catania, l’acquisto di 30mila mascherine chirurgiche. Il giorno successivo, però, l’azienda ha di nuovo contattato la Asl avvertendo che avrebbe potuto garantire solo un terzo della fornitura richiesta. L’azienda sanitaria, quindi, si è dovuta accontentare di 10mila mascherine chirurgiche al costo di 0,20 centesimi l’una.

La scarsità di queste protezioni è tale che, stando a quanto disposto dalla Regione Lazio, qualora ci dovesse una carenza allo “Spallanzani”, tutti gli ospedali devono dare precedente e fornire sostegno con l’invio di materiale a quello romano, essendo la trincea dove si sta combattendo la guerra contro il coronavirus.
Oltre a queste ultime la Asl ha acquistato anche 100 visiere protettive (4,50 euro al pezzo) per un costo totale di 2.450 euro e 300 tute per un costo di 1.915 euro.



Questo weekend intanto dovrebbero essere operative la tenda pre-triage installata all’esterno del Pronto soccorso dell’ospedale “Spaziani” di Frosinone. Le tende avranno due funzioni. In primo luogo serviranno agli operatori sanitari a comprendere i sintomi, chiedere la provenienza del paziente o eventuali contatti con chi proviene dalla Lombardia o dal Veneto, o altre zone a rischio coronavirus. In seconda istanza, le tende servono anche al temporaneo isolamento, in attesa del trasferimento allo Spallanzani, dei pazienti con sintomi riconducibili al Covid-19.
 

 
 

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