Frosinone, scuole a prova di virus: 60 mila euro per ogni istituto comprensivo. Il sindaco: «Potrebbero non bastare»

Frosinone, scuole a prova di virus: 60 mila euro per ogni istituto comprensivo. Il sindaco: «Potrebbero non bastare»
di Gianpaolo Russo
3 Minuti di Lettura
Giovedì 9 Luglio 2020, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 08:40

Ieri mattina, presso il comune, è stato organizzato il primo degli incontri previsti dal sindaco di Frosinone, Nicola Ottaviani, con i dirigenti scolastici degli istituti comprensivi presenti nel capoluogo: i professori Lorenzo De Simone, Mara Bufalini, Monica Fontana e Giovanni Guglielmi.

Alla riunione, hanno preso parte anche gli assessori Fabio Tagliaferri e Valentina Sementilli, rispettivamente per i lavori pubblici (edilizia scolastica) e la pubblica istruzione, insieme ai dirigenti Antonio Loreto e Giuseppe Sorrentino.

Sul tavolo i fondi a disposizione per adeguare, dal punto di vista strutturale ma anche degli arredi, gli istituti in vista del ritorno tra i banchi dei ragazzi dell’infanzia, elementari e medie. L’amministrazione ha stanziato per ogni istituto comprensivo (comprendente diversi plessi scolastici) circa 60.000 euro.

I lavori dovranno essere effettuati a partire dai prossimi giorni e proseguire nel mese di agosto, pur con le difficoltà connesse al periodo feriale delle aziende.

«La soluzione più semplice - ha spiegato il sindaco - sarebbe stata quella di ridurre da 60 a 50 minuti l’orario delle singole lezioni, per la prima metà della classe, arrivando a completare le sei ore al mattino entro le 13.30 e riprendendo, attraverso una turnazione settimanale, il turno pomeridiano dalle 14 alle 19, per l’altra metà della classe garantendo, in tal modo, il pieno distanziamento e il recupero della coesione sociale degli studenti. Purtroppo, però, la semplicità e l’efficacia di alcune soluzioni si scontrano con lo scarso pragmatismo del ministro Azzolina e di altre autorità centrali, che non possono pretendere di ricevere il doppio delle prestazioni dai docenti e dal personale non docente, con gli stipendi che rimangono immutati, senza contare il fatto che la riduzione dell’orario, da 60 a 50 minuti, continui, per il Governo, a rimanere un incomprensibile tabù».

I problemi sono tanti, come spiegano i dirigenti scolastici. «A noi servono circa 1000 banchi monoposto, oltre piccoli interventi volti ad un miglior efficientamento degli spazi», riferisce il dirigente del IV comprensorio Giovanni Gugliemo a cui fanno capo scuole come la media Umberto I, e le elementari Maiuri e Cavoni.

Per la "Maiuri" si è ancora in attesa dei lavori per la palestra che da anni non funziona per problemi strutturali costringendo gli studenti ad “emigrare” nella scuola Cavoni per lo svolgimento delle attività sportive.

«Le aule saranno composte da 15, massimo 20 alunni, qualche problema di spazio lo abbiamo alla scuola di via Verdi ma dobbiamo eseguire diverse tramezzature in vari plessi per garantire gli spazi. I banchi singoli? A noi ne servono almeno 800», dichiara il dirigente Mara Bufalini del secondo circolo.

Al terzo comprensivo fari puntati sull’elementare De Luca: «Per garantire il distanziamento - spiega la dirigente Monica Fontana - dobbiamo trovare una sistemazione ai 131 bambini dell’Infanzia (asilo). Sul fronte dei banchi ne occorrono almeno 600».

Problemi si segnalano anche alla “Pietrobono” per le “storiche” infiltrazioni di acqua o alla media Aldo Moro di De Matthaeis. Sono state programmate altre riunioni per prossimi giorni. Il sindaco a Il Messaggero non nasconde le difficoltà: «Purtroppo per le cose da fare 230 mila euro non basteranno. Cercheremo di fare il possibile per garantire la massima efficienza nelle scuole in vista della riapertura».

© RIPRODUZIONE RISERVATA