Coronavirus Frosinone, la lista dei nomi di contagiati e quarantenati ai sindaci

Coronavirus Frosinone, la lista dei nomi di contagiati e quarantenati ai sindaci
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 28 Marzo 2020, 13:27 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 20:36

Si tratta di materiale sensibile, da maneggiare con estrema cura, ma è ritenuto indispensabile per adottare tutti i provvedimenti necessari al contenimento del coronavirus. Si muove lungo questo crinale, tra tutela della privacy e lotta all'emergenza sanitaria, la novità più importante nella gestione su base locale dell'epidemia.

I Comunid della provincia di Frosinone stanno cominciando a ricevere dalla Prefettura le liste, fornite dalla Asl, con i nominativi delle persone contagiate, di quelle sottoposte a quarantena e dei ricoverati in ospedale. Ci vorrà ancora qualche giorno perché la procedura funzioni a pieno regime. C'è chi, come il sindaco di Alatri Giuseppe Morini, nelle ormai immancabili dirette su Facebook, ancora ieri lamentava di non aver ricevuto alcuna comunicazione. Non è un caso isolato. Solo nei prossimi giorni potrà essere testata a pieno l'efficienza e l'efficacia di questo nuovo strumento.

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Lo scopo è duplice: i Comuni, sulla base dei nominativi, dovranno collaborare con le autorità competenti, Asl e Prefettura, per l'adozione dei provvedimenti finalizzati sia alla prevenzione di nuovi contagi ma anche alla ricostruzione delle catene epidemiologiche sulla base di una conoscenza del territorio e della popolazione più approfondita.

L'epidemia va oltre competenze dei Comuni, ma i sindaci sono in prima linea sia come punto di riferimento delle comunità locali, ma anche perché l'emergenza non ha sospeso le loro responsabilità di autorità sanitaria. Funzioni che finora, in assenza di dati ufficiali, sono state esercitate in maniera discrezionale sulla base di informazioni parziali.

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Ora invece, dal momento che i Comuni sono in possesso degli elenchi ufficiali della Asl di Frosinone, l'adozione di provvedimenti dovrebbe essere in qualche modo obbligatoria, tenendo però presente che si tratta di dati sensibili che riguardano la privacy e in un campo delicatissimo come quello sanitario. Il tutto in un clima di paura sfociata spesso in caccia agli untori. «Non bisogna fare né troppo né troppo poco», sintetizza un sindaco.

I primi cittadini hanno come unica avvertenza di utilizzare i dati in maniera appropriata. Per il resto non ci sono indicazioni su cosa fare e come farlo.

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Questo però non toglie che si tratta di informazioni indispensabili per eseguire eventuali controlli sulle quarantene, fornire informazioni sulla catena dei possibili contagi, riorganizzare i servizi di raccolta differenziata porta a porta (le persone in quarantena devono fare solo l'indifferenziata), adottare precauzioni nella consegna di farmaci e generi alimentari a domicilio, effettuare interventi di sanificazioni più mirati su aree pubbliche ma anche private.

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