Coronavirus, positivo un medico dell'ospedale di Alatri: chiuso Pronto soccorso, ma è caos comunicazione

Coronavirus, positivo un medico dell'ospedale di Alatri: chiuso Pronto soccorso, ma è caos comunicazione
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 3 Aprile 2020, 13:06 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 22:31

Un medico dell'ospedale "San Banedetto" di Alatri, in provincia di Frosinone, è risultato positivo al coronavirus, il Pronto soccorso resterà chiuso fino alla a domenica per consentire gli interventi di sanificazione. Contestualmente sono state avviate le verifiche epidemiologiche per ricostruire l'eventuale catena dei contagi, quindi sono stati effettuati i tamponi su tutti gli altri operatori sanitari venuti a contatto con il medico. 

Non è l'unico caso di positività nell'ospedale di Altri: nei giorni sono risultati contagiati 5 infermieri in servizio nei reparti di terapia intensiva e medicina generale.

La notizia del contagio del medico di Alatri con la relativa sospensione degli accessi al Pronto soccorso però riporta all'attenzione un'altra questione delicata dell'emergenza sanitaria: quella della comunicazione.

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La febbre social 
Il fatto è stato portato all'attenzione dei cittadini non dalla Asl, nemmeno della Regione Lazio, ma dallo stesso Comune che ne ha dato comunicazione sulla pagina Facebook dell'ente con una nota firmata dal sindaco Giuseppe Morini. Lo stesso primo cittadino che in questi giorni ha più volte lamentato, sempre sui social, la carenza di informazioni. In questo caso, invece, appena è stato informato dal direttore generale della Asl Stefano Lorusso, il sindaco si è precipitato a comunicarlo ai cittadini via Facebook. Solo un'ora dopo è arrivata la comunicazione ufficiale della Asl. 




Le raccomandazioni del prefetto 
Eppure sul tema delicato della comunicazione, in una nota inviata ai sindaci della provincia della Frosinone, si era tanto raccomandato il prefetto Ignazio Portelli, il quale non a caso aveva scritto: «La comunicazione è importante se improntata alla chiarezza espositiva senza necessità di competizione sulle anticipazioni di informazioni non verificate. Ciò riguarda tutti noi». 

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Il Covid-19, prosegue il prefetto, «è una malattia tragica per le persone colpite. Qualsiasi notizia sul virus è sufficiente a mandare nel panico i nostri concittadini. Per tale ragione confido nella sempre maggiore attenzione sulle fonti e sui modi. Le attività di comunicazione (prive di enfasi) in epoca di pandemia devono tenere estremo conto di ciò per non aggravare ulteriormente gli stati d’animo per ora sensibilissimi».


Infine le informazioni sull’aspetto che interessa maggiormente i cittadini: i dati sui contagiati. Dati, nella prima parte dell’emergenza, sono stati imprecisi per una serie di fattori: «Adesso – scrive Portelli - è possibile avere dati di migliore qualità, che vengono consegnati al responsabile del trattamento di ogni comune. Se i sindaci dovessero riscontrare incongruenze sono pregate di comunicarle magari prima di correre a collegarsi sui social o fare dichiarazioni, soprattutto se si ritiene di essere vittime di complotti e di malamministrazione».

 

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