Comunità montane, nomine dei primi commissari e indagini della finanza

Comunità montane, nomine dei primi commissari e indagini della finanza
di Pierfederico Pernarella
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Venerdì 3 Gennaio 2020, 23:38 - Ultimo aggiornamento: 23:39
Arrivano le prime nomine dei commissari e dei sub commissari per la liquidazione delle Comunità Montane, ma intanto sulla gestione di alcuni enti la Guardia di Finanza accende i fari.
I decreti del presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti sono stati firmati lo scorso 30 dicembre in base ad una legge del 2016 che prevede la trasformazione delle Comunità Montane in Unione dei Comuni montani. I commissari e sub commissari per la messa in liquidazione sono stati individuati nelle persone degli attuali presidenti e vice presidenti così come stabilito da una delibera approvata l'estate scorsa.

Per il momento si tratta di cinque provvedimenti, tre dei quali riguardano la provincia di Frosinone: la XII Monti Ernici (commissario Achille Bellucci e sub commissario Leonello Serafini); la XIV Valle di Comino (Antonio Iannetta e Marco Scappaticci) e XVI Monti Ausoni (Augusto Carè e Gabriele Tanzi). Ai commissari e sub commissari verranno corrisposte indennità pari rispettivamente al 20 e 10 per cento delle retribuzioni dei consiglieri regionali: quindi circa 1.520 e 760 euro al mese.

Ora si attendono i provvedimenti per altre tre Comunità Montane: la XV Valle del Liri; la XIX Arco degli Aurunci e XXI Monti Lepini Ausoni e Vailiva.

PRESIDENTE SENZA ELEZIONI
In teoria si sarebbe trattato di una mera formalità, ma in qualche caso l'affare si complica perché sulla gestione di alcune Comunità montane ciociare le Fiamme Gialle hanno avviato gli accertamenti. È il caso della XVI Comunità Monti Ausoni dove il mandato del presidente Augusto Carè (area Pd), ora nominato commissario, era scaduto nel 2012. Da allora non c'è stata più alcuna elezione. Carè inoltre, nonostante le diffide e le richieste pervenute anche dalla maggioranza, da giugno non ha provveduto a sostituire 9 dei 15 consiglieri montani, tre per tre comuni: San Giovanni Incarico, Falvaterra e Pico. Questo perché, sostengono i maliziosi, avrebbe rischiato di perdere la maggioranza e quindi la poltrona di presidente e la nomina a commissario.

SURROGHE, MA NON PER TUTTI
Carè, interpellato da Il Messaggero, si era giustificato così: «L'ente è stato abrogato nel 2016, per cui io non posso fare né surroghe, né nomine: per questo ho chiesto chiarimenti alla Regione Lazio e sto attendendo una risposta». Dalla Regione, in realtà, una risposta era arrivata: bisogna rispettare lo Statuto. Lo stesso Statuto in base al quale a maggio Caré, come del resto in tutte le altre Comunità Montane, ha fatto le surroghe dei consiglieri comunali di Pontecorvo, tra cui quella di Gabriele Tanzi (anche lui Pd), nominato a settembre vice presidente nonostante l'ente - a detta di Carè - fosse abrogato e ora sub commissario.

Peraltro lo stesso Carè, sempre al Messaggero, sulla nomina di Tanzi aveva detto: «Se c'è stato un errore è stato unicamente quello, forse poteva essere evitato».
Perché le surroghe a maggio si sono potute fare per 3 consiglieri mentre nei mesi successivi tutto è rimasto bloccato per 9 consiglieri (tra queste c'era la surroga dello stesso Carè) che rappresentano la metà dell'assemblea montana? Perché nella XIX Comunità Arco degli Aurunci è stato possibile fare le surroghe solo qualche giorno fa, il 30 dicembre, e alla Monti Ausoni si è passati al commissariamento nonostante l'inadempienza? Perché solo ai consiglieri dei Comuni della XVI Comunità Montana è stato negato questo diritto?

LE DENUNCE IGNORATE
Sul caso sono state fatte diffide (in particolare del consigliere comunale di Falvaterra Daniele Ricci), interrogazioni, il difensore civico del Consiglio regionale ha avviato un'indagine, persino il prefetto di Frosinone ha sollecitato ad assumere i provvedimenti dovuti. Tutte iniziative cadute nel vuoto. Non è passato invece inosservato l'esposto-denuncia inviato alla Procura di Cassino che ha delegato la Guardia di Finanza a svolgere le indagini. Gli accertamenti sono iniziati da qualche settimana e il fascicolo ora si è arricchito di un nuovo capitolo da prendere in esame: gli incarichi, retribuiti, di commissario e sub commissario.
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