Commercio Frosinone, il centro storico resiste: in dieci anni il numero dei negozi è rimasto stabile

L'analisi sull'andamento delle imprese nel capoluogo: i dati a sorpresa dopo la pandemia e i rincari energetici

Commercio Frosinone, il centro storico resiste: in dieci anni il numero dei negozi è rimasto stabile
di Pierfederico Pernarella
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Sabato 4 Marzo 2023, 10:44 - Ultimo aggiornamento: 14:58

La cattiva notizia è che non crescono, quella buona è che restano stabili o registrano un calo limitato nonostante il boom degli acquisti online, una pandemia e la crisi energetica. Si prestano a questa lettura ambivalente i dati sul commercio di Frosinone contenuti nell'ultimo rapporto sulla demografia d'impresa di Confcommercio. Studio che monitora l'andamento degli esercizi commerciali e delle attività di alloggio e ristorazione, osservando in particolare cosa avviene nei centri storici e nel resto delle città. L'arco temporale preso in esame è l'ultimo decennio con i dati del 2012, quelli del 2019 e quelli del 2022, aggiornati a giugno.

Ebbene per il capoluogo ciociaro esce un quadro in chiaroscuro che non farà fare i salti di gioia, ma nemmeno disperare, tenendo anche presente che la riduzione del tessuto commerciale, sia a sede fissa che ambulante, è un trend in tutte le città.

NEL CENTRO STORICO

Il primo dato che salta all'occhio, analizzando il report di Confcommercio, è la resilienza commerciale del centro storico. Negli ultimi dieci anni il numero di imprese di commercio al dettaglio nella parte alta della città è rimasto pressoché stabile: erano 88 nel 212 e sono 87 al 2022, prima dell'emergenza Covid erano 89.

Se quindi nel centro storico c'è stato un crollo del tessuto commerciale, questo era avvenuto già prima, perché negli ultimi dieci anni l'andamento non ha avuto particolari scossoni nonostante, come detto, di mezzo ci siano state prima una pandemia, poi una pesante crisi energetica che ha fatto schizzare alle stelle i costi delle bollette (vedi altro servizio).

Stesso discorso per le imprese nel campo della ristorazione e alloggio, principalmente bar e ristoranti. Erano 43 nel 2012, sono 39 nel 2022, due in meno rispetto al 2019. Quindi si può vedere il bicchiere mezzo vuoto: ma dove sta il rilancio di cui spesso si parla? Oppure quello il bicchiere mezzo pieno: il tessuto commerciale ha tenuto botta nonostante in questi ultimi anni sia capitato di tutto e di più. E considerando anche la progressiva e inesorabile desertificazione commerciale che riguarda un po' tutte le città, alla luce del boom degli ipermercati e del commercio online.

NEL RESTO DELLA CITTÀ

E questo lo si vede andando a vedere cosa accade a Frosinone al di fuori del centro storico. Nel resto della città negli ultimi dieci anni il commercio al dettaglio ha registrato la perdita di circa un centinaio di imprese. Erano 670 nel 2012, sono 566 nel 2022, mentre prima della pandemia, nel 2019, erano 578. I settori più colpiti sono stati i negozi di alimentari, bevande e prodotti d'uso domestico; i distributori di carburante e il commercio ambulante.

È invece in positivo il saldo di bar e ristoranti. Al di fuori del centro storico erano 212 nel 2012, sono 235 nel 2022, uno in meno rispetto al periodo precedente alla pandemia. In questo settore, quindi, il tessuto commerciale frusinate mantiene una certa dinamicità e mostra segni di resistenza.
 

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