Treno veloce Frosinone-Roma,
Abbruzzese attacca la Regione

Un frecciarossa
di Denise Compagnone
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Venerdì 19 Agosto 2016, 20:11 - Ultimo aggiornamento: 20 Agosto, 12:46
Collegare Frosinone a Roma in mezz’ora di treno? Sembrava un sogno realizzabile un anno fa, quando l’allora ministro alle infrastrutture Maurizio Lupi venne a Ferentino, in un convegno organizzato sul tema, e affermò che avrebbe valutato l’ipotesi. Seguirono affermazioni di interesse e di impegno da parte del governatore del Lazio Nicola Zingaretti, in almeno un paio di occasioni pubbliche.
Da allora però non è accaduto nulla: quello che era un sogno è rimasto tale.
E alla luce dell’occasione perduta rappresentata dalla scelta di Amazon di investire a Rieti – e non a Frosinone – 150 milioni di euro per realizzare un nuovo centro di distribuzione in Italia, cercare di non perdere anche questo treno (e mai parole furono più azzeccate) diventa fondamentale.
Nei giorni scorsi è tornato a ribadirlo anche il Presidente della Federlazio di Frosinone Alessandro Casinelli, oggi invece è stata la volta del consigliere regionale Mario Abbruzzese. «Nonostante gli appelli del mondo imprenditoriale e dei cittadini sulla possibile realizzazione della linea veloce Cassino-Frosinone-Roma – ha detto - dal presidente Zingaretti e dall’assessore ai Trasporti, Civita rileviamo soltanto silenzi assordanti che di certo non combaciano con gli annunci in territorio ciociaro proprio  sulla concretizzazione di questa importante infrastruttura».
Sul tavolo della Regione Lazio, che ne ha già testato, positivamente, la fattibilità tecnica, c’è già un progetto, quello dell’associazione Roma-Cassino Express, che consentirebbe di raggiungere Roma in 37 minuti da Frosinone e in 70 da Cassino sfruttando l’interconnessione tra la linea standard e l’Alta velocità già esistente a Sgurgola. Per conseguire quest’obiettivo emergono due questioni che coinvolgono direttamente l’impegno economico della Regione: l’una è relativa alla necessità di treni tecnicamente compatibili con l’AV (i cosiddetti “politensione”), l’altra fa riferimento alla maggiore onerosità dei canoni di transito dell’AV. Questioni che però, in presenza di una precisa volontà politica, potrebbero essere affrontate sin da subito. Anche perché i vantaggi sarebbero innegabili, non solo per un miglioramento della qualità della vita dei pendolari ma anche in termini di effetti benèfici sul rilancio del mercato immobiliare e sull’arresto (se non di inversione di tendenza) di quella fuga della popolazione che non è sicuramente un fattore secondario della mancata crescita economica del territorio. «Nonostante i proclami – continua Abbruzzese - anche su questa ipotesi dal governatore e dall'assessore ai Trasporti Civita soltanto silenzi. Stiamo parlando di una possibilità di collegamento, che a prescindere dal mero aspetto legato alla mobilità, potrebbe rappresentare, e questo lo sostiene anche una delle più importanti associazioni di categoria come Federlazio, un'occasione di sviluppo non indifferente per la provincia di Frosinone. Il governo regionale ha sempre sostenuto, a parole, di avere a cuore le sorti della nostra provincia, ma il tergiversare su questa infrastruttura ci fa capire che forse la crescita del nostro territorio non è una priorità». 
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