Tornato a casa con un volo privato grazie a una gara di solidarietà, lo chef di Sant'Elia non ce l'ha fatta

Luca e la moglie nel giorno del matrimonio
di Elena Pittiglio
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Lunedì 20 Aprile 2020, 12:47 - Ultimo aggiornamento: 13:09

Non ce l'ha fatta Luca Di Mambro. Lo chef di 39 anni di Portella, frazione di Sant'Elia Fiumerapido, malato di cancro, è morto ieri pomeriggio. Luca era riuscito a ritornare in Italia da Copenaghen con un volo sanitario privato, appena due settimane fa. L'emergenza coronavirus aveva bloccato Luca in Danimarca, dove era ricoverato in un Hospice. Il giovane cassinate, che insieme a sua moglie gestiva un ristorante italiano, aveva espresso il desiderio, considerate le sue condizioni di salute, di ritornare nella sua terra d'origine.

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La gara di solidarietà -  Ma la situazione dettata dal coronavirus non gli ha consentito di usufruire da parte del Governo Italiano di un volo sanitario. In questo momento, a causa del Covid-19 i voli di linea con assistenza sanitaria non sono disponibili. Neanche i genitori da Cassino potevano raggiungere Copenaghen. Né le condizioni di salute, molto debilitate, consentivano allo chef di affrontare un lungo viaggio in ambulanza. L'unica soluzione era affittare un aereo sanitario privato. Quello che hanno fatto i familiari. A contribuire alle spese del volo privato, che ammontavano a 20 mila e 900 euro, è stato il gran cuore della gente di Cassino e dei paesi limitrofi. In sole 23 ore è stata raccolta la somma necessaria, anzi, superata di oltre tre mila euro. Tutto il territorio tra il 3 e 4 aprile scorsi si è mobilitato per riportare a casa Luca.

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Il viaggio e la gavetta - Tutti hanno contribuito per permettere al ristoratore di riabbracciare i genitori e suo fratello. Una famiglia perbene e stimata che da ieri piange Luca, che da qualche anno aveva lasciato il suo paese in cerca di fortuna in Danimarca. La sua storia è l'esempio di chi riesce a farcela. Ad avere successo. Dopo anni di gavetta nel 2018, insieme alla compagna Chloe, di origine scozzese, apre un'attività tutta sua: un ristorante italiano. In cucina a preparare le prelibatezze c'è lui. Poco più di due mesi fa, poi, l'arrivo del primo figlio.

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Il matrimonio - Le sue condizioni di salute, purtroppo, non sono già buone. Alcuni mesi prima della nascita del bambino, Luca aveva iniziato ad accusare qualche problema fisico. Una serie di accertamenti avevano confermato una forma di cancro molto aggressiva. Viene ricoverato in un Hospice sempre a Copenaghen, dove il 13 marzo scorso un sacerdote l'ha unito in matrimonio con Chloe. Il giovane chef ha ancora un grande desiderio: ritornare dalla sua famiglia e crescere in Italia suo figlio. Un appello che viene raccolto anche dalla stampa danese. Ieri il triste epilogo.

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