Censis, Cassino perde il podio della classifica delle 'piccole' università

Censis, Cassino perde il podio della classifica delle 'piccole' università
di Elena Pittiglio
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Martedì 14 Luglio 2020, 06:20
Pochi  giorni fa il Global Ranking of Academic Subjects 2020, dell’agenzia cinese di Shanghai ha promosso il lavoro di ricerca prodotto dall’area di  Ingegneria elettrica ed elettronica dell’ateneo di Cassino e del  Lazio meridionale a livello mondiale. Ieri il Censis, nella ventesima edizione delle classifiche che divide le  università italiane tra mega, grandi, medi e piccoli, penalizza l’università del  Lazio meridionale.  Cassino, dopo due anni consecutivi, abbandona il terzo posto del podio e scivola al sesto posto della classifica dei dieci atenei  ‘piccoli’, cioè quelli che contano fino a dieci mila iscritti. Con il sesto posto torna ai livelli del 2017, in realtà all’epoca era al quinto posto. Il punteggio ottenuto è 80,8. Soltanto dodici mesi fa era al terzo posto con 82 punti. A pensare che nel 2016 occupava la settima posizione della stessa classifica. L’anno seguente ha conquistato  due posizioni  per  scalarne nel 2018 ben tre con 85 punti.  Un terzo posto che ha mantenuto saldo per ventiquattro mesi consecutivi. Oggi invece perde tre posizioni e 1,2 punti. Il podio della classifica degli atenei ‘piccoli’ vede ancora sul gradino numero uno l’università di Camerino con 93,5; al secondo posto Reggio Calabria con 83,8; al terzo Foggia con  83,7; Teramo con 82,3; Insubria con 81,0 e Cassino con 80,8. A chiudere la classifica è l’università del Molise con 75,8. Il punteggio finale sintetizza sei fattori presi in considerazione dal Censis: servizi, strutture, borse di studio, comunicazione e servizi digitali, internazionalizzazione e occupabilità e non ha nulla a che vedere con il lavoro di ricerca portato avanti dall’area di Ingegneria Elettrica ed Elettronica premiato a livello nazionale e internazionale. A far perdere terreno e, quindi, posizioni in classifica sono stati alcuni fattori presi in esame. Quali? Infrastrutture, internazionalizzazione e occupabilità. La prima voce relativa alle infrastruttura passa da 84 a 83. Da 81 a 80  l’internazionalizzazione. Il calo sostanziale si registra alla voce occupabilità che da 86 passa a 77 punti. Migliorano, anche se di poco, i servizi da 69 crescono a 70; le borse di studio da 83 oggi contano 84 punti e le comunicazioni che da 89 passano a 91. Un buon posizionamento a livello generale tra tutte le università statali italiane l’ha ottenuto il Dipartimento di Economia nell’ambito della didattica delle lauree biennali. Economia è all’8° posto in classifica con 93.5 punti mentre per le lauree triennali a ciclo unico è trentesima con 75.5. Sempre nella classifica generale Censis della didattica delle lauree triennale a ciclo unico Scienze Motorie è al 16° posto con 86.5. Ventunesimo posto per Ingegneria Industriale e dell’Informazione con 80.0 punti.  Giurisprudenza è 23esima con 78.0. Analoga posizione anche  per Lettere con 77.0 punti. Non si scompone nel commentare i dati il rettore Giovanni Betta. “La classifica internazionale riguardava la ricerca in uno specifico ambito, quella del Censis riguarda parametri di contesto. I nostri valori – sottolinea – sono molto simili a quelli dello scorso anno. Sono, però, migliorate le nostre competitor”. Per il Censis si potrebbe rischiare   un calo delle immatricolazioni nel prossimo anno accademico. Come è accaduto nel 2008, a causa della crisi economia,  si potrebbe verificare una contrazione per effetto del Covid-19.  “Sono confidente – conclude Betta - che si avrà una riduzione minima grazie all’intervento governativo sulla no Tax ed alla convinzione che, nei momenti di difficoltà, i soldi spesi in formazione avanzata sono il migliore investimento possibile”.
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