Cassino - Voto di scambio? Esposto e indagine

Cassino - Voto di scambio? Esposto e indagine
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 21 Luglio 2020, 09:47 - Ultimo aggiornamento: 09:49
Una candidatura in cambio di un posto di lavoro. La storia di presunta corruzione elettorale alla tornata elettorale amministrativa dello scorso anno a Cassino è venuta fuori da un’intervista, con la voce e il volto della protagonista rigorosamente protetto, rilasciata qualche giorno fa al canale social Tanfuk. A denunciarlo è stata una candidata nella lista del Pd, la quale ha affermato: “Mi hanno chiesto la candidatura in cambio di un posto di lavoro”. Detta più banalmente: “Tu di candidati, ci dai il tuo consenso e ti verrò dato un posto di lavoro”. Un’accusa e un’auto accusa molto forte.
Ad avanzare la richiesta di candidatura e di voti e a promettere il posto di lavoro nell’ambito della sanità sarebbe stato un altro candidato della lista del Pd.
La donna vedova, sempre secondo il suo racconto, avrebbe atteso la chiamata per quel posto di lavoro un anno, ma allo scadere del quale ha ritenuto di raccontare sui social la sua storia.
A Cassino dalle ultime 48 ore il dibattito politico e amministrativo ruota tutto attorno al presunto voto di scambio.
Gli agenti del commissariato di Cassino, diretti dal dottor Crescenzo Pittiglio, hanno acquisito il video e ascoltato, come persona informata sui fatti, la diretta interessata.
Il caso ora è nelle mani del Procuratore capo di Cassino, Luciano d’Emmanuele.
Gli investigatori stanno eseguendo gli opportuni accertamenti con estrema cautela per verificare ogni passaggio delle dichiarazioni rese dalla donna. Anche perché sulle esternazioni social della donna c’è stato un esposto dell’ex candidato sindaco del M5S, Giuseppe Martini.
L’esposto è stato presentato per poter approfondire le affermazioni della donna che avrebbe assicurato il suo impegno nel portare voti all'esponente Pd a cui era abbinata, in cambio di un posto di lavoro, che le sarebbe servito per far fronte alle necessità mediche della figlia.
Nel frattempo l’ex candidata del Pd si è affidata all’avvocato Francesco Malafronte. Nessuna dichiarazioni o presa di posizione da parte delle difesa della donna, se non la piena “conferma di quanto già dichiarato” e la richiesta arrivata in uno “Stato di necessità”, per la donna. A breve la difesa della donna presenterà una corposa memoria nella quale specificherà tutti fatti già narrati e nella quale verrà illustrato e documentato in maniera particolare “lo stato di necessità”.
A chiedere, immediata chiarezza, è stato il circolo del Pd di Cassino, che alla scorse comunali ha sostenuto l’attuale sindaco Enzo Salera.
“Riteniamo non solo giusto ma necessario che le persone informate sui fatti del voto amministrativo dello scorso anno debbano recarsi in Procura per riferire e denunciare quanto di loro conoscenza ha affermato Romeo Fionda, commissario del locale circolo Pd. “Affinché - ha aggiunto - gli organi competenti possano eseguire gli opportuni accertamenti e valutare la sussistenza di profili penalmente rilevanti in relazione ai fatti dedotti. Siamo convinti che la questione morale in politica sia sempre attuale conclude e che la libertà di cui godiamo nella vita quotidiana non ci esime dal rispetto del prossimo”.

Proprio il sindaco Enzo Salera, raggiunto telefonicamente, si detto “sempre dalla parte della Magistratura e della legalità”.

Anche perché nessuna affermazione è stata rivolta contro il sindaco Salera. Tant’è che da più settori dell’amministrazione comunale si “chiede immediata chiarezza”, per evitare che possa gettare un’ombra sull’intero operato della giunta e del sindaco.

Ora tutte le affermazioni e i passaggi raccontati dalla nonna saranno centellinati dagli agenti del commissariato di Cassino, solo dopo si capirà la portata della vicenda che tiene banco a Cassino.
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