Cassino, tribunale a rischio paralisi: gli avvocati proclamano lo sciopero

Cassino, tribunale a rischio paralisi: gli avvocati proclamano lo sciopero
di Vincenzo Caramadre
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Sabato 22 Giugno 2019, 14:18 - Ultimo aggiornamento: 14:21
Tribunale a rischio paralisi per la carenza di giudici e di personale amministrativo, proclamata una settimana di sciopero dal 2 all’8 luglio. Lo stop alle udienze è stato deciso ieri dagli avvocati nel corso di un’assemblea straordinaria convocata d’urgenza nell’aula di corte d’assise. «Il Tribunale di Cassino si trova in una situazione di grave carenza di magistrati e di personale amministrativo. L’avvocatura è vittima e non complice di questo sistema di giustizia rallentato», ha spiegato l’avvocato il presidente dell’ordine degli avvocati Gianluca Giannichedda .

I NUMERI DELL’ORGANICO
Per cominciare c’è la questione dei magistrati togati. La pianta organica ne prevede 23, ma ce ne sono 21. E il peggio deve ancora arrivare: «La grave situazione - ha illustrato il presidente Giannichedda - è stata ampiamente affrontata del presidente del Tribunale Massimo Capurso e dai presidenti di sezione. Oltre alla storica mancanza di un magistrato con funzione di Gup (giudice dell’udienza preliminare), a breve altri due magistrati della sezione penale saranno assenti per un periodo prolungato e altri tre magistrati della sezione civile saranno trasferiti».

Molto critica anche la situazione del personale amministrativo: rispetto alle 82 unità previste dalla pianta organica, ce ne sono solo 62. E a breve saranno ancora di meno: ci sono due maternità e il prossimo pensionamento di 8 dipendenti. L’anno prossimo andranno in pensione anche 2 dei 7 funzionari (in pianta organica ne sono previsti 17).
Infine il giudice di pace: a fronte dei 10 magistrati onorari previsti, ne sono presenti solo 5.

LA MOBILITAZIONE
L’astensione per la prima settimana di luglio è stata votata a maggioranza dei presenti all’assemblea con alcune defezioni al termine di un’intensa discussione nella quale è stato invitato a partecipare anche la camera penale di Cassino con il presidente, l’avvocato Eduardo Rotondi, il quale ha dichiarato: «Già nell’ottobre scorso c’era stata la prima avvisaglia sulla carenza di personale e, come Camera Penale, avevamo deliberato lo stato di agitazione. Ora siamo pronti ad aderire alle decisione dell’assemblea, una situazione che compromette la normale amministrazione della giusti- zia e noi abbiamo l’obbligo di mobilitarci».

Oltre all’astensione dai processi, è previsto anche il coinvolgimento del Consiglio giudiziario e dei Comuni che rientrano nella giurisdizione del Tribunale di Cassino, allargata, dopo la riforma del 2012, al Sud pontino.

LE CRITICITÀ
D’altro canto a fotografare la situazione estremamente critica del tribunale di Cassino era stata la relazione del presidente della Corte di Appello di Roma, Luciano Panzani, per l’inaugurazione dell’anno giudiziario 2019.
I problemi maggiori venivano indicati nella sezione penale a partire dagli uffici Gup e Gip. In questo caso è proprio il tribunale della città martire, nel distretto della Corte di Appello di Roma, ad avere i dati peggiori: con un incide di ricambio dei fascicoli pari al 69%, e di smaltimento pari a 24,8%.

La definizione dei procedimenti nell’anno giudiziario 2017-2018, con 4.176 fascicoli iscritti, a Cassino ha avuto una diminuzione del 40%. Meglio invece le performance del dibattimento penale: Cassino, sebbene abbia quasi il doppio delle iscrizioni rispetto a quelle del capoluogo, ha 5.368 procedimenti pendenti, con un indice di smaltimento del 23% e di ricambio del 71%.

Nella sezione civile, a dispetto di numeri sempre rilevanti, Cassino ha 16.592 procedimenti ancora pendenti, con un indice di ricambio pari a circa al 100% e quello di smaltimento a circa il 50%.
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