Cassino, test di Medicina con rettore e candidata a 'caccia' di cellulari. 562 aspiranti della provincia tentano la prova

Cassino, test di Medicina con rettore e candidata a 'caccia' di cellulari. 562 aspiranti della provincia tentano la prova
di Elena Pittiglio
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Venerdì 4 Settembre 2020, 07:34 - Ultimo aggiornamento: 5 Settembre, 08:44
Alle 12.00 in punto, in contemporanea con tutte le altre sedi d’Italia,  il personale dell’ateneo di Cassino ha dato via al test d’ingresso per  562 aspiranti matricole in Medicina e Chirurgia,  Odontoiatria e protesti dentaria.  Sono arrivati da tutta la provincia di Frosinone al Palazzo degli Studi alla Folcara per sostenere la prova  nazionale che consente l’accesso a una delle facoltà: cento minuti a disposizione per rispondere alle domande di biologia, fisica, matematica e cultura generale, proprio quest’ultime considerate da più di un candidato ‘abbastanza difficili’.  L’ingresso alla Folcara è iniziato alle 8 di ieri mattina. Un palazzo blindato per l’occasione ha accolto i ragazzi, i quali esaurite le operazioni d’accoglienza e identificazione hanno avuto accesso, seguendo percorsi stabiliti e nel rispetto delle norme anti-Covid 19, nelle otto aule allestite. Ma un imprevisto ha segnato l’attesa della prova. Un fuoriprogramma che per circa un’ora ha visto il rettore Giovanni Betta, una studentessa e Massimiliano Mignanelli, Responsabile Unico del procedimento, andare a caccia di studenti in possesso di cellulari. Tutto ha avuto inizio pochi minuti prima delle 10.00 in una delle aule che ospitavano i candidati. Una studentessa, al suo secondo tentativo di entrare a Medicina,  ha fatto presente al responsabile dell’aula che uno studente era rimasto in possesso del cellulare. Il ragazzo, invece di lasciare il telefonino insieme a tutti gli altri effetti personali nelle buste, date in dotazione dal personale dell’università, lo aveva tenuto in tasca spento. Un particolare che non è passato inosservato alla ragazza, che immediatamente l’ha segnalato. Il dispositivo è stato ritirato, ma la ragazza non si è ritenuta soddisfatta. A questo punto la candidata  ha preteso di poter andare nelle altre aule ad assicurarsi personalmente che tutti avessero rispettato le disposizioni. “Dai controlli – ha riferito il Magnifico – non è emerso nulla. Tutti gli studenti hanno lasciato i telefonini nelle buste”. “Chi non si attiene alle disposizioni – ha fatto eco Mignanelli – sarà perseguibile anche a livello penale”. Sono diversi i candidati al loro secondo tentativo. “Studio da oltre un anno per questa prova. Ho tentato lo scorso anno, ma non ce l’ho fatta” dice uno dei candidati. Per la prima volta l’ateneo di Cassino ha ospitato i test d’ingresso a Medicina pur non avendo il corso. A causa dell’emergenza  Coronavirus le prove si sono svolte nelle sedi universitarie più vicine alla residenza dei candidati. Una decisione del Ministero diretto da Gaetano Manfredi, che con propria direttiva ha voluto  limitare gli spostamenti al minimo a livello nazionale e regionale. “Lo scorso anno – ha rivelato il rettore – in provincia sono stati circa 670 gli studenti a sostenere  il test a Medicina. Quest’anno sono 562. Si registra una lieve flessione”. Un rettore soddisfatto, quello che ieri mattina ha augurato ‘in bocca al lupo’ a tutti gli aspiranti e al personale dell’ateneo. “Questa giornata – ci tiene a  sottolineare Betta – è stata interamente organizzata dal personale dell’ateneo. Una squadra composta da 80 dipendenti del settore tecnico amministrativo”.  “I plichi sigillati e contenenti le prove – riferisce Mignanelli – sono stati custoditi presso il Commissariato di Polizia, dopo averli ritirati nei giorni scorsi al Cineca di Bologna”. 
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