Cassino, lumini contro la chiusura di Corso della Repubblica. I commercianti: «Saremo in Consiglio comunale»

I negozianti del centro contrari all'isola pedonale permanente voluta dall'amministrazione comunale

Cassino, lumini contro la chiusura di Corso della Repubblica. I commercianti: «Saremo in Consiglio comunale»
di Alberto Simone
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Sabato 11 Marzo 2023, 09:12 - Ultimo aggiornamento: 09:15

«No alla chiusura del Corso della Repubblica a Cassino, strada storica della città. Sì alla riqualificazione». Questo il messaggio che campeggia da giovedì sere sulle vetrine di molti negozi di Cassino. Non solo: gli esercenti hanno voluto rendere ancora più esplicita e clamorosa la protesta, esponendo dei lumini votivi dinanzi le loro attività perché per loro, la chiusura del centro al traffico veicolare e l'isola pedonale permanente lungo Corso della Repubblica significherebbe la morte di molte attività.

Con il passare dei giorni sono sempre di più i negozianti che si uniscono alla protesta.

Non solo quelli di Corso della Repubblica, anche quelli delle strade limitrofe perché la chiusura del centralissimo Corso va inevitabilmente a ripercuotersi anche sulle arterie secondarie per quel che concerne il caos della viabilità. Scetticismo e preoccupazione trapela anche dai residenti del posto adesso che la realizzazione dell'isola permanente non è più solo un progetto annunciato in campagna elettorale ma va materialmente a concretizzarsi: lo start è previsto il 16 marzo.

Perché, dunque, gli esercenti contrari a tale progetto si muovono solo adesso? Florindo Buffardi, uno degli imprenditori del centro che guida il dissenso, rispedisce al mittente le critiche di ritardata mobilitazione: «Quello che mi domando io è perché l'amministrazione comunale non ci ha mai coinvolto su un progetto così importante. Ad ogni modo per fare le modifiche si è sempre in tempo, il volere è potere. A meno che non vogliano che chiudiamo tutti e andiamo a fare imprenditori in altre città».

Quali sono, adesso, le modifiche che si possono fare? Florindo Buffardi, all'unisono con un'altra commerciante in prima linea nel ribadire il No alla chiusura del centro, Carla Cascella, spiega che «il tracciato della strada si può fare diverso da quello della pavimentazione in modo tale che se il progetto dell'isola non decolla abbiamo sempre la possibilità di riaprire la strada e non siamo costretti a chiudere le nostre attività».

Al coro si unisce il titolare di un'altra attività che, anche se non ricade in Corso della Repubblica, potrebbe essere danneggiata da questa rivoluzione. William Rotondo spiega infatti che è determinato ad andare fino in fondo nella battaglia: «Siamo pronti anche a clamorose proteste - dice - . Ci faremo sentire già nel corso del prossimo Consiglio comunale». E già, perché il caso, adesso, finirà all'attenzione della massima assise civica.

Nella giornata di ieri i capigruppo si sono detti tutti d'accordo ad inserire il punto all'ordine del giorno del Consiglio comunale che si terrà il prossimo 22 marzo. Un'interrogazione sul punto era stata già presentata dal consigliere di minoranza Franco Evangelista. Un altro esponente dell'opposizione, Benedetto Leone, attacca: «Noi non siamo contro l'isola pedonale tantomeno contro la riqualificazione del Corso ma chiuderlo senza aver pianificato e provato una viabilità alternativa, resta una follia».
 

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