Cassino, Nocione la bonifica non decolla

Cassino, Nocione la bonifica non decolla
di Vincenzo Caramadre
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Martedì 7 Luglio 2020, 08:06
Vent’anni di battaglie e d’indagini per portare alla luce una grave emergenza ambientale, ma ora, a due anni dagli scavi eseguiti dalla Guardia di Finanza e dai vigili del fuoco in località Nocione a Cassino, la bonifica rischia di subire ulteriori lungaggini.
Non per inerzia amministrativa o per disinteresse generale, ma per la conformazione dei rifiuti che, nel corso degli anni, si sono trasformati in un ammasso di materie pericolose per l’ambiente e per la salute.
Oltre ai rifiuti solidi urbani a Nocione, come noto, sono stati stoccati anche rifiuti ospedalieri, quindi ancora potenzialmente pericolosi.
Una diretta conseguenza della gestione dei rifiuti risalente a quarant’anni fa, quando avveniva la commistione dei rifiuti speciali (non ancora catalogati come tali dalla legge) e i rifiuti domestici.
Un fatto tipicamente di gestione amministrativa.
Agli inizi di quest’anno, prima della pandemia e quindi del lockdown, l’amministrazione comunale di Cassino ha interpellato quattro ditte, le quali hanno dato la disponibilità alla bonifica dell’area, dove c’è un cumulo di oltre 90 metri cubi di rifiuti, ma una volta analizzata la documentazione e i relativi Cer (Codice Europeo del Rifiuto), di fatto hanno rinunciato.
Ci sarebbe una difficoltà tecnica nello smaltimento. La massa d’immondizia, infatti, è composta per il 95 percento di terra e rifiuti solidi urbani e un 5 percento di rifiuti ospedalieri, come siringhe, fiale e altro materiale sanitario.
Ora è stata contattata un’altra ditta specializzata, la quale dovrebbe eseguire una vagliatura dei rifiuti in loco, con una rigida selezione dei materiali prima del trasporto nei centri di stoccaggio e lavorazione.

Ma si attendono risposte. “Sin dal nostro insediamento - ha spiegato il sindaco Enzo Salera -non siamo stati a guardare. Prima dell’emergenza sanitaria erano state contattate quattro ditte specializzare, ma poi non si è fatto più nulla a causa della conformazione dei rifiuti e la difficoltà nel trovare impianti di smaltimento.

Ora stiamo affrontando la questione con altra ditta, nel frattempo, a breve l’area di Nocione verrà messa in sicurezza per prevenire eventuali incendi estivi”.
La bonifica avverrà con fondi comunali, mentre la Regione ha messo a disposizione per l’ulteriore caratterizzazione dell’area 200 mila euro che, però, al momento non sono ancora stati erogati.
I rifiuti interrati a Nocione negli anni 80 hanno prodotto, sia nella la parte superiore, sia nelle aree sottostanti, sino alle falde acquifere, inquinamento. Nelle diverse analisi eseguite infatti, sono state trovate tracce da ferro, manganese, zinco e altri metalli pesanti oltre soglia, vale a dire oltre i valori che la legge impone per evitare danni all’ambiente e alla salute umana. Le analisi eseguite dai tecnici di Arpa Lazio, nell’ambito dell’inchiesta portata avanti dalla Procura e dalla Guardia di Finanza, hanno confermato che la zona è contaminata.
Per questo i fondi stanziato dalla Regione Lazio verranno utilizzati per sondare l’intero terreno di 5 mila metri quadrati a ridosso della superstrada Cassino - Sora a confine con Sant’Elia Fiumerapido.
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