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Cassino, miasmi insopportabili
Sott'accusa fogne e depuratori
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Giovedì 21 Novembre 2019, 19:54
La vivibilità dei residenti nell’area industriale di via Cerro-Solfegna di Cassino è compromessa da anni per gli odori nauseabondi provenienti da fognature e depuratori a servizio di alcune aziende della zona. Finora tutte le ricerche fatte dal comune e dal Cosilam non hanno portato ad individuare né le cause e nè la possibile soluzione per porre fine ai miasmi che rendono invivibile, soprattutto di notte, quella comunità. L’anno scorso il Cosilam aveva anche controllato gli scarichi delle aziende della zona ma non erano emersi particolari importanti. Il comitato “Allerta Cerro”, però, non si è mai arreso ed ha continuato a sollecitare comune e Cosilam per trovare una soluzione. E ieri il sindaco Enzo Salera ha tenuto un incontro in comune con i rappresentanti del comitato presenti il neo presidente del Cosilam Marco Delle Cese, i referenti della Cartiera Reno De Medici e dell'AeA, la società che gestisce l'impianto di depurazione dell’ente consortile. E’ stato un tavolo di confronto sulle problematiche relative alla zona industriale e ai miasmi legati al sistema di depurazione. Il sindaco ha indicato la nomina di uno o più esperti per lo studio di interventi risolutivi mentre la Reno de Medici si è resa disponibile per qualsiasi collaborazione per risolvere al più presto l’annoso problema. Ossia ingresso in azienda e controlli degli scarichi nel depuratore e il relativo funzionamento. Soddisfatto il comitato Allerta Cerro che da anni chiedeva la nomina di un esperto super partes per poter verificare e risolvere le cause dei miasmi. Il tavolo verrà riconvocato non appena si avranno i primi risultati delle analisi effettuate dal tecnico che verrà indicato dal Comune di Cassino e condiviso con il comitato. A parte le analisi i tecnici dovranno verificare lo stato delle fognature e dei depuratori e quindi le eventuali perdite lungo il percorso. Periodicamente, però, gli odori nauseabondi provengono non solo dalle fognature ma anche dalla schiuma nera o bianca che si registra nel rio Pioppeto. Il fenomeno inquinante si verifica da qualche anno a seguito degli scarichi abusivi delle industrie della zona e prima dovuto anche all’impianto di depurazione del Cosilam. L’ente, però, aveva risolto il problema con interventi che avevano interesserato l’impianto di sollevamento numero tre e il rifacimento della rete per l’importante flusso di acque reflue che vi transitavano.