Fu messo in atto uno specifico servizio e, dal novembre 2013 all’aprile del 2014, pedinarono e filmarono la donna e ben presto fu accusata di timbrare il cartellino per poi uscire a fare shopping e commissioni mentre risultava in servizio.
Così nel novembre 2016 c’è stato il rinvio a giudizio e ieri, al termine di oltre due anni e mezzo di processo, c’è stata la requisitoria del pubblico ministero ed è arrivata la condanna a un anno e otto mesi di reclusione (pena sospesa) e a 600 euro di multa, ma dovrà risarcire anche i danni in favore dell’Asl che si è costituita in giudizio.
I danni, come deciso dal giudice Manuel, vanno liquidati in separato giudizio civile, la donna è stata anche condannata alla rifusione delle spese di costituzione in giudizio sostenute dall’Asl di Frosinone e liquidate in 3.400 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA