«Siamo di fronte ad una stagione estiva drammatica per la siccità. Per mancanza di piogge le sorgenti sono al minimo storico. E le coltivazioni sono a rischio». E' il quadro realistico della situazione fatto al Consorzio di bonifica valle del Liri di Cassino che tra i compiti della difesa del suolo ha anche quello di garantire l'irrigazione dei campi coltivati nel sud della provincia, ossia nel triangolo Cassino-Atina-Pontecorvo. La Commissaria Stefania Ruffo (dimissionaria e in attesa dell'arrivo del suo sostituto, Sonia Ricci) e il direttore Remo Marandola sono alle prese con le problematiche di garantire l'acqua ai campi coltivati, come granturco, ortaggi e tabacco. Ed altre coltivazioni agricole. L'alveo dei fiumi è al minimo. Il Rapido è diventato un rigagnolo ricoperto di vegetazione. Non più quelle piene che mettevano paura. Anche il Gari che parte dalla villa comunale scorre ai livelli minimi.
In Valcomino il Mollarino è all'asciutto. Resistono i bacini d'acqua del Forma Quesa, di Capodacqua, di Cardito, dell'Olivella, e dei laghetti artificiali dell'Enel per alimentare le proprie centrali di S.Elia e Pontecorvo. «Per ora dice il direttore dell'ente Marandola stiamo assicurando il rifornimento idrico ai consorziati. Anche se il mercoledì è sospeso e per alcune ore negli altri giorni. Non sappiamo, però, fino a quando avremo le risorse disponibili». Perché se non piove gli impianti dovranno essere fermati. E per mancanza della pioggia il consumo d'acqua per irrigare campi e giardini è aumentato notevolmente e per il Consorzio è salito anche il costo energetico. La spesa elettrica potrebbe passare da 2 milioni e centomila euro del 2021 a 3 milioni per quest'anno per gli aumenti dei costi di produzione.
E la spesa elettrica non può gravare sul bilancio che è in via di risanamento.