Cassino, i comuni chiedono la stazione Tav,
i coltivatori contestano le tariffe irrigue troppo alte

La stazione ferroviaria di Cassino
di Domenico Tortolano
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Mercoledì 13 Maggio 2020, 06:55
Cassino  e il Cassinate non si arrendono. Vogliono anche loro la stazione per i treni ad alta velocità nonostante l’annuncio di Rfi per Ferentino. E poi i coltivatori associati al Consorzio di bonifica valle del Liri di Cassino sono in rivolta per l’aumento delle tariffe per irrigare i campi. Sono i due argomenti all’ordine del giorno  della Consulta dei Sindaci del Cassinate convocata  per venerdì prossimo, 15 maggio, alle ore 15, in  sala Restagno  dal sindaco Enzo Salera, nella sua qualità di Presidente. Nell’odg anche la richiesta di riduzione delle tariffe idriche domestiche del gestore privato per l’emergenza Covid19.  Sulla questione della stazione Tav gli amministratori comunali sostengono che ci sono ancora i margini  per ottenere l’importante infrastruttura dal momento che Rfi nel territorio di Pignataro, a confine con Cassino e in prossimità della casello autostradale, è proprietario di alcuni ettari di terreno dove passano i binari. Area espropriata all’epoca dei lavori ad un imprenditore proprietario di una villa, di un ippodromo e delle stalle per una somma di circa quattro miliardi di lire.
“E’ qui – afferma il sindaco Salera – che potrebbe sorgere la stazione perché ben collegata con la superstrada Sora-Atina-Cassino-Formia e con l’innesto con l’A1.” E spiega ancora:”Sul bollettino della regione Lazio non è indicata la località della stazione anche se Rfi  l’ha collocata tra Supino e Ferentino. Noi intendiamo andare avanti con il nostro progetto, già avviato dal Cosilam.” Alla riunione prenderà parte anche un docente dell’ateneo cassinate per lo studio di fattibilità.   I sindaci intendono far ripartire il tavolo tecnico per poi coinvolgere regione Lazio e le Ferrovie. Perché dice il sindaco «Il progetto del Cosilam e dell'Università di Cassino avviato con Rfi  deve andare  avanti». E poi  i consiglieri  comunali Mignanelli, Petrarcone, Fontana e Bevilacqua hanno presentato una mozione in Consiglio. E lo stesso Mario Abbruzzese ha invitato il sindaco a convocare la Consulta dei comuni e di voler costituire un’associazione Pro-Tav. 

Coltivatori contro aumento tariffe irrigue
E poi c’è la contestazione dei coltivatori per l’aumento delle tariffe irrigue da parte del Consorzio di bonifica. Il sindaco di Pignataro Benedetto Murro raccogliendo le proteste dei suoi cittadini  ha sollecitato di discutere del caso nella Consulta con gli altri amministratori comunali. Dall’ente consortile fanno sapere che le tariffe sono adeguate ai costi di gestione degli impianti.  Sono in partenza in questi giorni ben 46.131 avvisi di pagamento per un importo complessivo di 5.871.935 euro. Qualche esempio: da 190 euro ad ettaro da irrigare per le coltivazioni  la tassa è passata a 300 euro. A seconda  se si tratta di impianti con tariffazione a superficie o di impianti a tariffazione a contatore. L’ente consortile di Cassino è in via di fusione con gli enti di Sora e Anagni e l’unificazione dovrebbe concludersi entro il 2021. Attualmente i tre enti sono gestiti dal commissario regionale  Stefania Ruffo.  Il Consorzio, con 44  comuni associati, si estende su una superficie di 140 mila ettari di cui 13 mila irrigati.  Ora i sindaci intendono chiedere al commissario la possibilità di ridurre tali tariffe soprattutto per la pandemia in corso che ha messo in difficoltà anche i coltivatori.
 
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