Cassino, caccia ai cinghiali: denunce e cattura

Cassino, caccia ai cinghiali: denunce e cattura
di Vincenzo Caramadre
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Giovedì 30 Luglio 2020, 08:43
Come in una normale battuta di caccia si sarebbero appostati all’interno di un bosco in attesa che un cinghiale si avvicinasse nella zona di tiro, ma i carabinieri sono stati più veloci perché li hanno individuati, identificati e denunciati.

L’attività di caccia non consentita è stata scoperta ad Esperia, nella frazione di Monticelli per la precisione, dove, complessivamente, sono state denunciate a piede libero alla Procura della Repubblica di Cassino tre persone, incensurate, del posto. Si tratta di due giovani di 25 anni il quali dovranno rispondere di esercizio venatorio in periodo non consentito e porto abusivo di armi, mentre a un 57enne viene contestata l’omessa custodia di armi.
L’irruzione dei carabinieri della stazione di Esperia all’interno di un’area boschiva c’è stato nella serata di martedì, quando i due giovani sono stati sorpresi nella frazione di Monticelli mentre esercitavano la caccia al cinghiale in periodo non consentito.
Avevano un fucile semiautomatico e 2 cartucce a palla (proiettile singolo, utilizzato esclusivamente per la caccia grossa) calibro 20. Il fucile è risultato essere di proprietà del padre di uno dei due ragazzi sorpresi a caccia. L’arma è stata sequestrata e per il proprietario, il 57enne del posto, è scattata la denuncia a piede libero per omessa custodia delle armi.
Ma non è tutto perché nel corso del controllo sulle armi detenute da uno dei due giovani, sono state trovate 4 cartucce da caccia a palla calibro 20 in sovrannumero rispetto alle 25 regolarmente denunciate (per detenere le cartucce a palla, infatti, essendo un munizionamento speciale e molto pericoloso occorre una specifica dichiarazione).
Nei suoi confronti, quindi, è scattata anche la denuncia per detenzione illegale di munizioni ed omessa denuncia all’autorità di Pubblica sicurezza.
Sono state ritirate in via cautelativa ai tre indagati: due fucili sovrapposti, un fucile semiautomatico, un fucile doppietta e settantadue cartucce, il tutto legalmente denunciata.
Ritirato ai tre anche il porto d’armi per uso caccia e ora nei loro confronti verrà proposto il provvedimento per il divieto di detenzione delle armi.


Sempre i cinghiali sono i protagonisti ma di una battuta, per la cattura, regolarmente autorizzata che c’è stata a Cassino.Nella Città Martire sono stato catturati ben otto esemplati di cinghiali, tutti giovani e particolarmente mansueti. L’ Atc (Ambito Territoriale di Caccia), con la supervisione della Polizia Provinciale, ha catturato negli ultimi giorni gli otto cinghiali, si tratta per la quasi totalità di quei piccoli ungulati che, avendo preso confidenza con l’uomo, nelle ultime settimane si sono spinti tranquillamente lungo i marciapiedi di Corso della Repubblica, ama anche viale Dante e via Riccardo Da Sangemano.

“Ormai da qualche giorno - ha spiegato il sindaco Enzo Salera - non si registra la presenza di cinghiali né nella zona pedemontana di via Pinchera, né in via Sferracavalli e via Caira, da dove venivano continue segnalazioni da parte di cittadini. L’attività di monitoraggio, finalizzata alla cattura di eventuali altri esemplari, continuerà ancora per alcuni giorni. Ringraziamo per l’attività svolta, Pietro D’Aguanno, comandante della polizia Provinciale, il dottor Alessandro Filippi, presidente dell’Atc, e il professor Romeo Guarracino del comitato di gestione dello stesso organismo”, ha concluso Salera. L’azione di contrasto alle invasioni dei cinghiali è iniziata e stata decisa a maggio scorso in un incontro in cui ha preso parte anche il direttore del Parco dei Monti Aurunci, il dottor Giorgio De Marchis. Un piano di contrasto, ma non di abbattimento degli ungulati per rispettare la mission dell’area protetta Aurunca che  gestisce il Monumento Naturale di Montecassino. Per questo gli otto cinghiali, come già avvenuto, per una precedente cattura sono stati trasferiti in una riserva naturale.
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