Cassino, l’anno zero degli albergatori: raffica di disdette e ripartenza difficile

Il principe Harry durante la visita al cimitero britannico di Cassino nel 2014
di Domenico Tortolano
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Martedì 12 Maggio 2020, 02:25 - Ultimo aggiornamento: 10:05

Come ripartire dopo la disfatta provocata dal Covid-19? E’ l’interrogativo che si pongono ristoratori e albergatori di Cassino e dell’area del Cassinate che fino a pochi mesi fa avevano una clientela fissa fatta soprattutto di stranieri abituati annualmente al tour dei cimiteri militari di cui la zona abbonda come triste eredità della seconda guerra mondiale. 

«Sarà una ripartenza lenta, per ora solo  disdette e zero prenotazioni prossime». E’ il loro ritornello che soprattutto a maggio e giugno avevano il maggior numero di clienti italiani e stranieri. Tutta colpa del Covid-19, che ha determinato la chiusura di tutte le strutture ricettive e di ristorazione.

Cerimonie rinviate - Maggio è il mese, per Cassino e Montecassino, di cerimonie commemorative degli eventi tragici della seconda guerra mondiale con i tour, soprattutto stranieri, ai cimiteri militari. Ma anche di cerimonie e quindi di banchetti conviviali per comunioni, cresime e matrimoni. Tutto rinviato.  I cimiteri militari dei polacchi a Montecassino, tedesco a Caira e britannico  di Cassino ( un totale di 25 mila tombe di soldati morti in guerra tra il 1943 e il 1944)  e di quello italiano a Mignano e francese a Venafro, costituivano il tour di familiari e turisti in visita in questi luoghi. Con permanenza in alberghi oltre ai ristoranti e negozi per l’acquisto di ricordi ed altro. «Tutto annullato. E per noi significa zero incassi, il personale in cassa integrazione, mentre le bollette continuano ad arrivare».

Quando venne il principe Harry - Per l’imprenditrice Maria  Rocca  dell’omonimo gruppo alberghiero, che nel 2014 ospitò il principe Harry in visita al cimitero britannico e del Commonwealth, “sarà un 2020 disastroso per il nostro settore tanto che per risollevarci ci vorranno almeno un paio d’anni. Mi telefonano solo per annullare prenotazioni.   Molti annullano o rimandano all’autunno o al 2021.” E ad aggravare la situazione la mancanza di aiuti statali.

Dal Governo – aggiunge – finora nessun aiuto. Solo il comune di Cassino ci ha assicurato l’azzeramento delle tasse locali per il periodo di chiusura. Il  momento è brutto. Noi venivamo già da una crisi degli ultimi anni ma questa non è una crisi è una tragedia economica».

  Montecassino, di solito meta di visitatori polacchi, da marzo non si è visto alcun pullman per la chiusura delle frontiere e di tutti i cimiteri oltre che del monastero.

Clienti stranieri addio - Sono circa 150 mila  i polacchi che visitano ogni anno Montecassino mentre per i cimiteri  germanico di Caira  sono circa diecimila e altrettanti per quello del Commonwealth. Un numero altissimo di stranieri che contribuivano a dare lavoro a ristoranti, alberghi e negozi della zona di Cassino oltre alle agenzie di viaggio e dei trasporti.

«Avevo prenotazioni di turisti cinesi – continua Maria Rocca – tutte disdette e il 90 per cento di stranieri rappresentati dagli inglesi e il resto da polacchi. Tutto annullato».

I cimiteri militari dovrebbero riaprire il prossimo 18 maggio e si spera in una ripresa.

«Con la paura del contagio da Covid – si chiede l’albergatrice -  avranno voglia di venire a Cassino dall’estero? Ho i miei dubbi”. Per Pino Valente, un altro albergatore che è anche una guida ambientale, “non  bisogna arrendersi.” I suoi clienti sono in maggior parte tedeschi.

«Vengono parenti – dice – di soldati che hanno combattuto sulla linea Gustav e molti vengono quasi ogni anno. Ora questo flusso si è interrotto con danni economici per tutti. Perciò bisogna trovare soluzioni alternative per sopperire a questo momento negativo».

 Vengono a visitare i campi di battaglia  del cassinate non solo parenti ma anche studenti delle Accademie militari  di ogni parte del mondo  per studiare le strategie di guerra di quegli eserciti.  Questi erano altri clienti degli alberghi e ristoranti di Cassino.  

Le prospettive di ripartenza - Come ripartire? Pino Valente  tiene alto l’interesse dei suoi clienti verso Cassino con una chat periodica via web. Dice: «Anche domenica sera mi sono intrattenuto in chat con alcuni clienti inglesi facendo vedere immagini di Cassino e del territorio. E poi con clienti italiani. L’interesse di ritornare c’è ma tutti aspettano il libero passaggio tra le regioni e  la riapertura delle frontiere». 

Per Maria Rocca «il problema non è il pacchetto delle offerte che la nostra catena alberghiera ha programmato ma è la paura dei clienti a viaggiare per timore dei contagi. E noi come tutta la catena abbiamo adottato tutte le misure di protezione. Sia per il personale che per i clienti, con stanze ozonizzate e tutto il resto come da prescrizione sanitaria».

Per l’albergatrice «il problema è come far ritornare i turisti e tutti gli altri utenti di ristoranti e alberghi. Bisogna dare la sicurezza a tutti che il contagio non ci sarà. Noi siamo i primi a dare questa importante raccomandazione».
 

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