Casa pignorata per i debiti Inps, il tribunale di Frosinone accoglie il ricorso: «Cartelle prescritte»

Casa pignorata per i debiti Inps, il tribunale di Frosinone accoglie il ricorso: «Cartelle prescritte»
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Venerdì 3 Gennaio 2020, 23:30
Per un imprenditore di 50 anni residente a Monte San Giovanni Campano quello del 2019 è stato uno dei Natali più belli che potesse trascorrere. Il motivo? L'uomo, che aveva un debito con l'Agenzia delle Entrate Riscossioni di oltre centomila euro, si è visto annullare le cartelle esattoriali perché cadute in prescrizione. Le cartelle riguardavano contributi inevasi dell'Inps negli anni compresi tra il 2003 ed il 2008.

Quando l'imprenditore si è visto notificare un preavviso di iscrizione ipotecaria sulla sua casa, è sprofondato nella disperazione più nera. Vedersi ipotecare un immobile significava precludersi la possibilità di vendere. Così si è rivolto all'avvocato Carlo Coratti per farsi aiutare a trovare il modo di poter cancellare quella ipoteca.

Il legale ha quindi presentato il ricorso. Due i motivi di impugnazione. L'avvocato ha contestato che non si potessero iscrivere ipoteche sui crediti dell'Inps perché non consentito dalla legge. Ma oltre a dedurre questa illegittimità, nel ricorso è stato evidenziato anche che i crediti per i quali l'agente di riscossione aveva notificato il preavviso di pignoramento, erano stati prescritti in quanto non erano stati interrotti i termini di prescrizione nel periodo stabilito.
I crediti previdenziali si prescrivono infatti in cinque anni. Se entro questo termine non si interrompe la prescrizione automaticamente, si perde il diritto di incassare. L'avvocato Carlo Coratti ha eccepito che quelle cartelle per le quali l'ex Equitalia chiedeva la riscossione dovevano dunque essere annullate.

E nei giorni scorsi è stato proprio il giudice del Lavoro Massimo Lisi ad accogliere il ricorso presentato dall'avvocato Coratti dichiarando nulle quelle cartelle per avvenuta prescrizione. L'agenzia delle Entrate avendo perso la causa è stata condannata al pagamento di 2.500 euro per le spese processuali.
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