I tre ruggiti del Frosinone nella tana del "Granillo", così il Leone ha messo le ali

L'esultanza per la vittoria a Reggio Calabria
di Alessandro Biagi
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Giovedì 8 Dicembre 2022, 16:51 - Ultimo aggiornamento: 9 Dicembre, 07:51

C'è solo una squadra in testa, forte, spettacolare, autoritaria e sempre più solitaria. Questa squadra è il Frosinone, orgoglio sportivo di una provincia che nella maglia giallazzurra trova il riscatto a qualsiasi altra classifica. Ieri questo manipolo di eroi sportivi è andato a giocare a Reggio Calabria, sul campo della diretta inseguitrice, staccata di soli tre punti, che ha il miglior attacco del torneo e la seconda miglior difesa e che insieme ai 14.000 del suo rumoroso stadio pregustava già l'aggancio in classifica. E' finita 0-3 per il Frosinone, con zero tiri verso la porta di Turati e praticamente una sola occasione da rete. Dire che Grosso ed i suoi uomini hanno surclassato i diretti avversari è poco.

Ora i canarini salgono a +6 in classifica proprio nei confronti dei reggini, usciti con la testa bassa ed ammettendo la sconfitta, mentre i canarini festeggiavano davanti ai 95 altrettanto eroici tifosi giallazzurri che si sono sobbarcati ieri i 1200 chilometri di una delle trasferte più belle della storia recente di questa squadra.

Importante anche il +9 sul terzo posto di Genoa e Bari, uniche vittoriose ieri tra le inseguitrici.

Partita equilibrata e bloccata per 35', con le due squadre che si studiavano ed evidentemente si temevano, accorte soprattutto a non commettere errori. Perché solo con un errore poteva cambiare la storia di questo match. Errore arrivato al 35' con Camporese che sbagliava un controllo su un appoggio non perfetto di un compagno di squadra. Mulattieri come un falco predatore intuiva l'impasse, rubava palla e si involava solo verso la porta scavalcando il portiere reggino Colombi in uscita. Poi nel secondo tempo ci pensavano prima Insigne, con un altro eurogol alla sua maniera, e poi Szyminski. Il centrale difensivo canarino, per non essere da meno al suo sostituito, ha realizzato un gol alla Lucioni, abbandonando per un attimo la sua area e svettando di testa per insaccare il pallone del definitivo 3-0 che annichiliva Inzaghi ed i suoi uomini.

Reggini che al di là dei tre gol incassati, hanno palesato tutta la loro inferiorità in questo match, non riuscendo nemmeno in una occasione a tirare centrando la porta ed impensierendo il loro ex portiere Turati. Il che per una squadra che si appuntava il distintivo della più prolifica del campionato non è proprio gran cosa. E' questo infatti il dato più significativo di un match nel quale gli uomini di Grosso hanno saputo mantenere la freddezza giusta, resistendo al gioco vigoroso dei padroni di casa che a dire il vero in gol ci sono andati, sullo 0-3 ed a partita praticamente chiusa, ma commettendo almeno due falli. Il primo in contrasto ad inizio azione e quello finale di Liotti che travolgeva Sampirisi prima di colpire di testa ed insaccare.

E' stato però necessario l'intervento del Var, dopo che la palla era stata messa sul disco di centrocampo, per richiamare l'arbitro Mariani a rivedere l'azione ed annullare il gol. Un risultato rotondo, che il Frosinone avrebbe potuto far maturare anche prima, con Garritano nel primo tempo e lo stesso Insigne nel secondo, che avevano avuto sui piedi i palloni per punire Colombi prima dello 0-3 finale.

Se questa doveva essere una prova di maturità, il Frosinone l'ha superata con il massimo dei voti e bacio accademico. In questa concitata fase del campionato c'è però poco tempo per gioire perché dopodomani sera si torna in campo, al Benito Stirpe, per affrontare un Pisa in gran forma, che ieri battendo l'Ascoli per 2-0 (reti di Torregrossa e Canestrelli) ha infilato l'undicesimo risultato utile consecutivo, salendo all'ottavo posto in classifica.

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